giovedì 25 novembre 2010

Quicksilver Messenger Service - Happy Trails (1968)

Platone elenca tre classi sociali che formano lo Stato sulla base di una teoria dell'anima composta da tre parti. La parte concupiscibile, l'istinto, equivale alla classe dei lavoratori, uomini di bronzo. La parte animosa, la forza emotiva, corrisponde invece ai custodi, uomini d'argento, mentre la parte razionale, la ragione, spetta ai governanti, uomini d'oro. E poi ci sono i postini. Ora appare evidente che ciascuno debba conoscere se stesso al fine di esprimere il proprio potenziale, per il suo bene e quello della comunità. Quindi non è opportuno ne giusto che chiunque venga forzato a fare un lavoro che non è in grado di fare, che non sente proprio e che probabilmente gli viene male. Ad esempio prendiamo un ragazzo pieno di talento e mettiamolo in sella ad un motorino carico di lettere da consegnare per le vie di un paese che non conosce. Sfortuna vuole che il suo destino non sia fare il postino, perché è lento, impacciato, si perde di continuo, si demoralizza, procede ad una media di tre vie al giorno nelle tre ore di lavoro giornaliere che gli sono concesse. Non consegna la posta. Il suo talento potrebbe essere suonare il pianoforte o munger vacche, di certo non fare il postino (perché ricordiamolo, il postino invece consegna la posta) e così sono ormai due settimane che la produttiva S.Giovanni di Polcenigo non riceve telegrammi, posta ordinaria, bollette, periodici, esami medici e eventuali pacchi bomba all'antrace.
Esiste però un responsabile dei postini, con un ufficio nella sede di Porcia, che si guarda bene dal rispondere alle telefonate dei polcenighesi sempre più incazzati ed esiste sopra di lui una Direzione Provinciale che si spera si adoperi a risolvere la questione prima che qualcuno denunci le Poste per interruzione di servizio.

3 commenti:

  1. Non vorrei fare la pessimista... Temo, purtroppo, che le Poste, di fatto, non effettuino più un servizio pubblico (anche se, di nome, sono Gestori di un servizio pubblico).

    Nello Statuto di Poste italiane SpA (http://www.poste.it/azienda/chi_siamo/statuto_poste_ita.pdf) è scritto (articolo 4) che, tra le altre cose, la Società ha per oggetto l'esercizio, sia nel territorio nazionale sia all’estero, in forma di impresa: a) dei servizi di posta e bancoposta, in base al D.P.R. 29/03/1973 n. 156 [...].
    L'articolo 6 (Esclusione o limitazione di responsabilità) del citato DPR (http://aripontassieve.babazzigas.it/files/4_decreto_29_marzo_1973_n156.pdf) stabilisce che L'Ente poste italiane non incontra alcuna responsabilità per i servizi postali, di bancoposta e delle telecomunicazioni fuori dei casi e dei limiti espressamente, stabiliti dalla legge.

    Di fatto, la Corte costituzionale, con sentenza 28 febbraio 1992, n. 74, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 6, nella parte in cui non eccettua dalla limitazione di responsabilità dell'Amministrazione delle poste (ora Ente poste italiane a sua volta trasformato in S.p.A. con Delib. CIPE 18 dicembre 1997) per i danni derivati da perdita totale di corrispondenze raccomandate in caso di sottrazione dolosa del loro contenuto ad opera di dipendenti dell'Amministrazione (ora Ente poste italiane a sua volta trasformato in S.p.A. con Delib. CIPE 18 dicembre 1997) medesima.

    Insomma, al massimo Poste italiane ha qualche responsabilità nel caso di smarrimento della posta, ma nulla si dice sulla sua mancata consegna.

    Il problema è che nei confronti dei servizi pubblici il cittadino italiano non possiede più alcuna garanzia.

    Siamo ridotti a lamentarci dei nostri "nemici" extra o infra-comunitari e non ci accorgiamo che anche per noi i diritti sono svaniti...

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  2. AGGIORNAMENTO - il postino (che era un 50enne e non un ragazzo) si è licenziato. speriamo che il suo sostituto abbia una predisposizione migliore al mestiere.

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  3. mi scuso con Sara per la tardività con la quale è apparso il suo commento. Google lo aveva infilato in automatico tra la spam in quanto contiene dei link.

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