martedì 1 giugno 2010

Chiare fresche dolci acque


In data che non so il torrente Gorgazzo si è annoiato di confluire nel Livenza nel solito classico punto, irraggiungibile dalla sponda destra (causa spine) ma non dalla sinistra, dalla sponda del parco di S.Floriano. Forse non a caso il torrente ha quindi deciso di punire l'incuria della sponda destra rompendo l'argine e rovinando sul prato. Prima di tutto sono rimasto sorpreso dall'enorme quantità di sassi che già sono sul fondale del nuovo corso. La natura mi lascia sempre senza parole. Poi, catastrofismi a parte, devo dire che a me piace quasi di più così. Certo, avrebbe bisogno di una riordinata ma potenzialmente è meraviglioso. In fondo ora si ha un bel panorama di cascatelle sul Livenza e un laghetto. Visto che i soldi per rifare l'argine e rimettere il fiume disobbediente al suo posto non ci sono e le responsabilità si rimbalzano tra Comune, Protezione Civile e quant'altri, tanto vale valutare la tentazione di sfruttare questo inaspettata novità per un nuovo intervento di architettura paesaggistica, sarebbe notevole. In fondo si dice che dietro ogni problema c'è un opportunità da cogliere.

4 commenti:

  1. ...ALLA NATURA NON SI COMANDA...

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  2. PANTA REI (tutto scorre)... e intanto nel mondo circostante i fiumi della violenza rompono gli argini e creano solo stragi; ma Polcenigo-Brigadoon (anche se Alberto s'arrabbia per questo mio nuovo appellativo geografico, dato alla sua ridente località!) con i suoi ameni abitanti vive la sua eterna e perenne stagione d'incanto e di quiete...
    PANTA REI...

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  3. è proprio vero, mi sarebbe piaciuto vedere il momento della rottura e inondazione! cmq forse la soluzione più semplice è aspettare agosto, mese nel quale il torrente và in secca e rifare l'argine non dovrebbe esser troppo difficile.

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  4. Chissà cosa ne pensa il proprietario del fondo allagato...
    Ad ogni modo, le parole di Marco contengono una grande verità e cioè che l'acqua va lasciata sfogare: è inutile (e stupido) tentare di fermarla. La si può arginare, costruendo però degli argini molto lontani dall'alveo. Non la si può costringere, innalzando le sponde (e pretendendo di chiamarle argini).

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