giovedì 17 giugno 2010

Marketing dei sèst



In fondo viviamo nel capitalismo, e una delle sue regole è il marketing. Ci sono prodotti che naturalmente hanno questa tendenza a funzionano commercialmente e altri che non ce l'hanno, allora bisogna lavorarci su. Polcenigo aveva un buon evento con la sagra dei sèst, fino a cent'anni fa. I sèst erano utili per mille usi e poi c'erano tutti i prodotti in vimini. Cento anni cambiano il mercato, e ora i sèst non sono più un bene particolarmente ricercato. Vanno ancora di moda gli osèi, il frico, dove c'è musica dal vivo, stand enogastronomici con qualcosa di particolare (galletto su tutti, ma anche solo banalmente "la sagra della birra" a volte basta), in ogni caso serve però un "logo" che identifichi un valido motivo per l'uomo in pantofole di alzare il culo e andare a far festa in una sagra.
Però a Polcenigo mancano pure i parcheggi, non è molto divertente andare ad una festa in cui è impossibile parcheggiare. Secondo neo. Se poi si tratta di una festa, è anche organizzata male nel tempo. Non esistono feste al mondo il cui apice programmato sia il sabato sera e la domenica pomeriggio. Se uno vuol passare fuori il pomeriggio, diamogli la possibilità di fermarsi anche la sera, che senso ha pensar di far festa di sabato sera, senza un pomeriggio preparatorio? Terzo neo. Quindi si parte da un situazione di svantaggio, ecco perché la sagra a mio avviso è un po' in risacca nonostante si cerchi di darle sempre nuovi spunti. Perchè nessuno di questi nuovi spunti ha qualcosa di potente, che possa dare una nuova immagine alla sagra dei sést, che vanno difesi come tradizione, ma non hanno mordente. Le feste di paese famose sono quelle dove hanno osato, rifletteteci. A Ivrea si tirano le arance, a Pamplona liberano i tori, poi ci sono tutte le feste religione stampalate, qualche strana tradizione, quelle altamente intellettuali o molto commerciali. Puntiamo sulla fantasia allora, che è gratis. Senza arrivare a tanto in certi paesi basta la corsa dei sacchi o con una pecora in groppa. Un anno alla nostra sagra c'è stato il palo della cuccagna grazie al gruppo Larìn e la gente era entusiasta a guardalo. Senza contare l'emozione di potervi partecipare, organizzare le squadra tra le frazioni ad esempio. Perché i giochi delle contrade della sagra di S.Giovanni sono ricordati ancora oggi? Perché univano, divertivano ed erano "qualcosa". La sagra dei sest dovrebbe trovare quel suo "qualcosa" secondo me. Liberiamo un cinghiale da S.Giacomo che corra dentro la via del panificio, inventiamoci la "sagra del lampone" o del "cinghiale alle mele", liberiamo 500 lucciole di notte sulla collina del castello. Ma bisogna trovare un "perché" a questa sagra e mantenerlo negli anni sviluppandolo se non vogliamo fossilizzarla.

17 commenti:

  1. Fantasioso il ragazzo!!........ma attenzione con lo "sfruttamento" degli animali si muovono (a ragione) anche gli animalisti.
    Lavoriamo pure di fantasia ma per essere "originali" dobbiamo cercare un legame con la storia, le nostre tradizioni e il territorio, che è unico!!
    Perchè non "sfruttiamo" gli animali in senso positivo..... io sono uno di quei pazzi che di notte salvano i rospi sulla pedemontana......e da tempo sto pensando che Polcenigo con la sua vocazione(sorgenti,paludi,vimini,cesti,sagra)possa diventare il "PAESE DEI ROSPI".
    (vedi Bordano con le Farfalle)
    Da problema a risorsa! Il rospo è un animale fiabesco e misterioso che incuriosisce ma anche, vista la sua natura, "poco apprezzato", per questo la sfida può essere ancora più interessante. Si possono creare dei luoghi attrattivi per i turisti (stagni e vasche per l'osservazione didattica e naturalistica), percorsi guidati; mettere in gioco la fantasia per creare eventi festosi legati armoniosamente a questi ambienti e agli animali che li vivono (no festa delle rane!!).
    Potrebbe essere un'occasione per valorizzare e riqualificare alcune aree abbandonate del nostro territorio(marcite, olle, palù) ed inserirle in un circolo virtuoso, dove il rospo diventa il "LOGO" dell'intero pacchetto di offerte. Per fare queste cose ci sarebbero anche i finanziamenti, noi volontari stiamo cercando di entrare in un progetto INTERREG ma la Provincia e magari anche il Comune ci devono prima sopportare e poi supportare.
    fabio bidese

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  2. Trovo sia un'idea geniale... da problema a risorsa! ammetto che di anfibi so ben poco ma amplierei se possibile il discorso anche inserendo in subordine le rane, che sono un po' più esteticamente gradevoli.

    E in effetti l'acqua a Polcenigo non è molto usata come risorsa, come scrivevo qualche post fa. Se pensiamo a cosa ce ne facciamo, come collettività:

    1- bar e ristoranti (Sorgente, da Genio, Santissima,la Trota blu, la Fontaniva)
    2- irrigazione agricola
    3- passeggiate (le marcite del parco e il breve sentiero fino alla chiesa diroccata della santissima)

    tanto vale impiegarla per puntare sui rospi, male che vada gli si crea un bell'ecosistema. Loro sono felici, gli ambientalisti pure, il gracidare d'estate è un sottofondo piacevole e se ci fossero finanziamenti e l'idea del rospo funzionasse Polcenigo farebbe un salto in avanti.

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  3. ... e magari, finita la festa e gabbato il Santo, ce le mangiamo pure le rane (i rospi li dimentichiamo solo per un anno, poi li recuperiamo perché non commestibili!)durante una delle tante Sagre paesane da istituire a Polcenigo...
    W la 'coerenza' amimalista a senso alterno!

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  4. Finalmente una buona idea, nuova sana e positiva. Bravo Fabio!
    A mio parere serebbe più bello vedere correre qualche baldo giovane per le vie di Polcenigo (gli animali e le lucciole lasciamoli andare dove vogliono..loro)
    Ricordo sempre che le Pro Loco da sempre stanno aspettando giovani adulti volenterosi (soprattutto paesani doc) che propongano e poi FACCIANO qualcosa di meglio e di più per le sagre e per Polcenigo....quindi parliamone e facciamo!! ..io nel mio piccolo, da qualche anno lo stò gia facendo...ed una eventuale "mano" Fabio, da parte mia c'è anche per te;
    Porta avanti il progetto perchè e valido. Ciao Fabio

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  5. Voglio mettere in evidenza la frase conclusiva del post, quella sul perché. Va bene, dunque, qualsiasi iniziativa, purché sia motivata. Senza una motivazione l'iniziativa, così come nasce, si estingue.

    L'iniziativa dei rospi (che sarebbe opportuno iniziare a chiamare col loro vero nome: Bufo bufo, se non sbaglio) potrebbe essere un pretesto per far avvicinare le persone alla natura, istituendo magari delle "giornate di studio", affinché la festa non sia fatta solo di sterile divertimento (sterile quando si risolve nello spendere dei soldi alle bancherelle) ma anche di esperienze emozionanti.

    E' possibile constatare che quando ci si sposta verso nord (Germania, per esempio) la storia e la natura di un luogo è ben conosciuta da chi ci ospita, cosa che invece non siamo in grado di fare noi (italiani in generale). Non ci rendiamo conto, di conseguenza, che col tempo il disinteresse verso i nostri luoghi ci ha privato delle nostre stesse radici.

    Oserei anche fare la seguente proposta: aprire al pubblico le sorgenti e i serbatoi dell'acquedotto e gli impianti di depurazione: non sarebbe ora che la gente sapesse da dove viene e come è trattata l'acqua che usa e dove va a finire? (insieme al prodotto dei nostri sforzi, come mi ha un giorno fatto osservare un tecnico della depurazione delle acque).

    Quanto ai divertimenti, concordo sull'organizzazione di giochi semplici, purché il più possibile realistici, vale a dire che richiamino comunque le tradizioni locali e un po' meno quelle medievali in generale.

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  6. Bla...bla...bla...
    E poi?
    Il Nulla... come al solito!

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  7. non sono un amministratore comunale, sennò agirei. da privato cittadino esprimo le mie opinioni, mi informo e vivo fortunatamente una vita sana e piena di altre attività più soddisfacenti che dire a quattro gatti volenterosi e due rospi che cosa c'è (secondo me) che non và nel nostro Comune.
    Te fai ancora meno mi sà.

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  8. @ Marco DC
    ...'và' e 'sà' senza accento!!!
    "Chi parla (o scrive, in questo caso!) male, pensa male" (P.P.Pasolini)
    E quanto aveva ragione!!!
    Vero... no?!?

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  9. grazie per la correzione, aggiungo che la tua penna rossa ha dimenticato un "te" (colloquiale) al posto di un "tu". Penso che Pasolini mi perdonerebbe e anche che se avesse inteso dire "scrivere" anzichè "parlare", l'avrebbe detto visto che è ben diverso.

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  10. L'Italiano, a differenza del tedesco, non è una lingua codificata (nel senso che non esiste una legge che la approvi). Negli anni si è molto trasformata ed è in continua evoluzione, soprattutto al giorno d'oggi, che la "costringe" ad adattarsi alle nuove tecnologie.
    Questo è, ad ogni modo, un blog e credo che sia consentito (di sicuro non è vietato) enfatizzare alcune espressioni attraverso, per esempio, l'utilizzo dei simboli grammaticali.
    Ad ogni modo, se a qualcuno piacesse fare delle puntualizzazioni, lo potrebbe fare, pur riconoscendo il limite di quello che dice (nel senso che non esiste una legge che vieti di scrivere "sbagliato", ma solo, mi risulta, norme dettate da consuetudini) e comunque motivando la correzione.
    In base dunque a quale regola, si dovrebbe scrivere in un certo modo e non in un altro? Oppure si teme di perdere importanza (magari di insegnante), dando troppe spiegazioni o diffondendo troppe informazioni?

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  11. E' la prima volta che incontro in un blog un'attenta linguista-ingegnere... che sia l'effetto degli OGM?

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  12. Una "sempliciotta" poco istruita chiede:
    ma non è anche consuetudine o buon senso limitarsi nel fare commenti "estremamente sapienti" ed essere un po più modesti e "comuni"?
    Il discorso era partito bene..peccato che si perda così
    La modestia è lo scrigno di tutte le altre virtù.
    Buonanotte

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  13. Certo, è così che funziona oggi: distribuendo a pioggia slogan, senza motivare quello che si dice. L'importante è che poi la gente si schieri dall'una o dall'altra parte, per semplice "simpatia"...
    Possibile che sappiate che SI DEVE mettere l'accento e non sappiate dire perché? O esiste una regola oppure non è vero quello che dite. Cosa c'entra l'estrema sapienza? (spero di aver commesso qualche errore grammaticale, così mi potrete correggere...)

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  14. @Marco DC mandami la tua email così ti giro l'allegato della convocazione del consiglio comunale di giovedì 24 giugno ore 19.30.

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  15. D'accordo con te Marco, bisognerebbe sempre aggiornarsi e cercare di distinguersi...
    Però io ricordo la sagra dei sèst di qualche anno fa e a mio parere offriva meno rispetto a quella delle ultime edizioni...
    Solo un esempio, non si mangiava... a parte il muset dell'attivo gruppo larin.
    Ora grazie alle pro loco e altre associazioni mi sembra sia diverso.
    Più che altro integrerei nuovi eventi ma sempre in quel periodo e in quella sagra.

    Per la creazione di nuove sagre, manifestazioni, ecc io sono sempre un pò scettico... si rischia di disperdere energie (dei volontari) e risorse (contributi pubblici), per vedere sempre più feste mezze vuote. E non è mai bello andare dove non c'è gente...
    Punterei più sul fare (a livello regionale) meno cose ma più belle, ma questo avverrà per cause di forza maggiore... ovvero fine/ridimensionamento contributi...

    O.T. Controsenso di San Floriano...
    Polcenigo partecipa al bando dell'albergo diffuso (?) e alle riunioni si era parlato con una certa enfasi di rilancio turistico del Paese... una delle attrazioni più belle è proprio il parco con all'interno anche i suoi animali... ora si parla di abbandono degli allevamenti per riduzione del personale...
    mah, non ci capisco più nulla...

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  16. Non ci capisci, perché qualcuno non fa il suo dovere, vale a dire quello di mostrare le carte (in senso letterale).

    Il Comune di Budoia, nel suo piccolo, ha iniziato a fare qualcosa, pubblicando un bollettino trimestrale in cui i vari assessori comunali (ricordo che gli assessori sono i responsabili del buon andamento degli uffici che sovrintendono) informano la popolazione sull'attività degli uffici (dunque non si tratta di propaganda - a parte quella dell'assessore Ianna, che dopo anni di amministrazione non ha ancora chiaro quale sia il suo ruolo e quindi espone gli argomenti con toni sensazionali) e su quello che succede nel territorio.

    La cosa dovrà sicuramente evolversi, quando gli stessi cittadini si saranno abituati a leggere (cosa non facile...) e non, invece, ad affidarsi al "potente" di fiducia.

    Se si conoscessero ufficialmente le cose, si potrebbe avere qualche certezza in più e sarebbe così anche più facile organizzare le manifestazioni.

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