domenica 26 luglio 2009

C'hai messo l'acqua e nun te pagamo


Fonte Iris Press:

Si sta perpetrando in queste ore una autentica vessazione nei confronti di migliaia di piccoli esercizi commerciali che dal prossimo 29 luglio non potranno più vendere o somministrare alcolici su spazi ed aree pubbliche diversa da pertinenze di ristoranti o bar. Chi lo farà sarà mazzolato con severe sanzioni. [...] sarà vietato vendere o somministrare alcolici su spazi o aree pubblici diversi dalle pertinenze dei ristoranti e dei bar. Lo ricorda Fedesercenti in una nota che esprime alcune perplessità: per esemplificare, la vendita di una lattina di birra nel box alimentari di un mercato rionale costerà all’operatore una sanzione di 4.000 euro; la vendita di bottiglie di vino, in una mercato locale o in una sagra in cui si commercializzano prodotti tipici, sarà punita con la stessa pena. Per la vendita di alcolici oltre le ore 24, la sanzione prevista va addirittura dai 5.000 ai 30.000 euro.Il divieto, che rischia di far saltare le innumerevoli manifestazioni estive nel corso delle quali vengono lecitamente poste in vendita bevande alcoliche, molte delle quali organizzate da associazioni culturali, enti locali e partiti politici, è previsto dall’art. 23 della legge n. 88/2009 (Legge comunitaria 2008), che ha come obiettivo quello di disincentivare la vendita e la somministrazione illecite sulle aree pubbliche di bevande alcoliche, specie in orari notturni e mediante distributori automatici, prevedendo pesanti sanzioni pecuniarie, oltre alla confisca delle merci e delle attrezzature, ma che, volendo rendere difficile la vita agli “abusivi”, va a colpire inopinatamente anche migliaia di operatori commerciali regolarmente provvisti di autorizzazione, oltre a vanificare l’organizzazione delle tante manifestazioni nell’ambito delle quali viene promossa la vendita di prodotti locali, fra i quali i vini.Dell’approvazione della norma, fra l’altro, non si sentiva alcuna esigenza, considerato che la somministrazione delle bevande alcoliche è già vietata dalla legge a chi non sia titolare dell’apposita licenza di pubblica sicurezza.Le regole vigenti consentono ai commercianti su aree pubbliche solo la commercializzazione degli alcolici in recipienti chiusi, “secondo le consuetudini commerciali” e da trasportarsi fuori del locale di vendita, purché la quantità contenuta nei singoli recipienti non sia inferiore a 0,200 litri per i superalcolici e a 0,33 litri per gli alcolici. Ciò che le nuove disposizioni non consentiranno più ai medesimi commercianti, mentre la vendita delle stesse bevande continuerà ad essere consentita ai colleghi titolari di esercizi “in sede fissa”.

Leggendo questo articolo (ieri ne ha parlato il TG3 del Friuli) sembra che nella prossima sagra dei sèst saremo destinati a rinunciare al chioschetto dell'US Polcenigo, al vino rosso accompagnato alla polenta della ProLoco, e all'ombra di vino con una fetta di muset al Larìn. L'economia della sagra reggerà questo colpo? E la nostra sbandierata identità culturale?

2 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Caro Marco,

    … convengo con te.

    Ma per fortuna per le sagra dei “sest” e tutte le altre sagre e feste paesane potrebbe esserci una scappatoia; la direttiva europea parla di luoghi pubblici ma non di quelli privati.
    Venendo alla nostra sagra dei “sest”, chi può somministrare alcol ???
    La Pro loco Polcenigo nel cortile Lachin (privato) può farlo,
    la Pro Sandan e Us Polcenigo nel “cortivon “ (pubblico) non può farlo,
    il gruppo Larin nella ex casa di Paolo può farlo.

    Magari fosse così semplice risolvere la questione, …. mi sa che la direttiva è molto più complicata e limitativa.

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