lunedì 21 dicembre 2009

Bianca Polcenigo



Molti di voi, compreso il sottoscritto, si sono svegliati sabato mattina e aprendo la finestra hanno visto davanti ai loro occhi uno spettacolo unico. Infatti già dalle prime ore di sabato a Polcenigo, come del resto in tutto il nord Italia, è arrivata la neve. Per tutta la mattinata sono scesi copiosamente soffici fiocchi di neve che hanno coperto i tetti e gli alberi rendendo Polcenigo un paese da cartolina. Ovviamente ci sono stati disagi alla circolazione (specialmente nella nottata tra sabato e domenica per via delle gelate notturne che hanno ghiacciato la neve) ma lo spettacolo a cui abbiamo assistito rimarrà per molto tempo nelle nostre menti. Come si sa, a Polcenigo la neve non è di casa ma quando ci concede giornate come quelle appena trascorse, e soprattutto in questo periodo natalizio, ci sentiamo tutti un po’ diversi. È come un regalo che non ti aspetti e quando lo ricevi sei davvero stupito e ne godi di ogni piccolo istante. Così ho fatto io, mi sentivo un bambino mentre camminavo sotto la neve. Forse non siamo più capaci di fare un pupazzo di neve ma tutti noi sappiamo commuoverci davanti a questa bianca Polcenigo.
Luca Varnier

lunedì 14 dicembre 2009

Ultimo treno per Polcenigo


Oggi vorrei porre alla vostra attenta attenzione un problema locale che mi è sciaguratamente capitato a inizio mese. Ognuno di noi la mattina fa un azione che a molti sembrerà semplice routine, ma che se si pone l’attenzione può rivelarsi conveniente per tutti. Infatti ognuno di noi dopo le abituali azioni di rito mattutine si reca a lavoro o a scuola. Io ho deciso, un po’ per risparmiare e un po’ per comodità di orari, di recarmi a lavoro in treno. Infatti molti di noi non lo sanno ma i Comuni di Polcenigo e Budoia sono dotati di una stazione ferroviaria sulla linea Sacile-Gemona. La stazione, situata nella frazione di Santa Lucia nel territorio comunale di Budoia, porta i segni di un tempo ormai passato quando il treno rappresentava una vera e propria risorsa per i nostri paesi. Ora, nel 2009, la stazione è ancora utilizzata da alcuni, permettetemi il termine, temerari pendolari tra cui molti giovani studenti. Anche se il numero di treni si è notevolmente ridotto negli anni, la tratta è servita da un nuovo treno (Minuetto) che ha sostituito la precedente caratteristica ma datata littorina. Dopo questa breve introduzione vi racconto il fattaccio. Martedì primo dicembre mi sono recato a lavoro come sempre in treno, e fin qui tutto normale. Nel pomeriggio si è abbattuto sulla nostra provincia un violento temporale che ha fatto saltare la linea ad alta tensione che serve anche le ferrovie. Conseguenza: la sera, quando mi sono recato in stazione a Sacile per prendere il treno per il ritorno mi sono trovato lì annuncio che anche il mio treno era in ritardo come quelli provenienti da Udine e da Venezia. Solo che il mio treno aveva un ritardo che aumentava di minuto in minuto fino a raggiungere l’ora di ritardo. A quel punto mi sono arrangiato e ho chiesto un passaggio in macchina per tornare a casa. Il giorno dopo mi hanno spiegato che c’era un guasto alla linea. Sfortunatamente (per me) il giorno dopo, 2 dicembre, la storia si è ripetuta: andata tutto tranquillo, la sera arrivo in stazione a Sacile e mi trovo già un ritardo di 60 minuti. La calma è la virtù dei forti ma la pazienza ha sempre un limite. Chiedo informazioni allo sportello e non mi sanno dire nulla. Chiedo di fare un reclamo e loro gentilmente mi hanno offerto un modulo da compilare e riconsegnare. Chiedo inoltre informazioni sul perché non è stata programmata una corriera sostitutiva: nessuna spiegazione. Dal giorno successivo mi reco a lavoro in macchina con un costo per me maggiore, senza tener conto dei rischi di incidenti. Si parla tanto di incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici per abbattere l’inquinamento (infatti lo Stato viene incontro da due anni con il rimborso di parte dell’abbonamento a mezzi pubblici) e poi chi ha il monopolio sul settore non offre il servizio dovuto. Puntano sulla TAV ma non hanno capito che se seguissero gli orari ed evitassero disagi alla clientela, i viaggiatori sarebbero tutti contenti e non dovremmo ritrovarci costretti a sporgere gli inutili reclami. Chi ha il monopolio di un servizio pubblico dovrebbe avere la responsabilità di tale incarico...ma forse il Paese dei sogni dove i treni sono in orario è un utopia...in Italia.
Luca Varnier

giovedì 10 dicembre 2009

Aspettando Polcenigo 2.0


Qualche settimana fa si è discusso dell'ipotesi di fare un giornalino web. Non voglio entrare in merito a questa proposta ma colgo l'occasione per discutere del rapporto tra Polcenigo e i mezzi di comunicazione di massa. Tutti quanti, spero, ci rendiamo conto che il futuro della comunicazione passa attraverso internet. E' vero che nel nostro comune ci sono molti anziani e l'amministrazione passata ha portato avanti l'iniziativa ammirevole di pubblicare e consegnare in ogni casa un giornalino comunale, "Polcenigo InForma", ma sto parlando del futuro. Gli anziani sono una risorsa, ma non sono il futuro. Internet è il futuro dei mezzi di comunicazione. Ok, nel nostro Comune non abbiamo un buon accesso internet, ma vabbè... nei prossimi 10 anni magari ce la faremo. Non so cosa stia facendo l'attuale amministrazione in merito, ma di certo non ha colto i suggerimenti a proseguire sulla buona strada della precendente, incentivando la partecipazione, soprattutto dei più giovani. Chiaramente il modo migliore per mantenersi aggiornati è parlare per davvero con le altre persone, condividendo attività e progetti. Ma quando si vuole parlare a grandi gruppi di persone, come nel nostro caso, si deve sfruttare un altro canale di comunicazione, più vasto, che possa raggiungere tutti quelli che sono troppo pigri per uscire di casa, lavorano, non hanno tempo. Credo fermamente che lo strumento più efficace ed economico sia senza dubbio internet, la carta stampata ha fatto il suo tempo. Da anni Astolfi svolge diligentemente il suo compito da bravo cittadino gestendo un blog, sul quale puntualmente intervengono a rotazione i soliti personaggi. Molte volte avevo notato che i commenti non erano attinenti alle linee guida del blog, perché talvolta le persone vogliono parlare di alcuni argomenti che gli stanno a cuore, che però magari non interessano affatto ad Astolfi . Allora avevo pensato di aprire un Forum, per dare ai Polcenighesi uno spazio dove confrontarsi online senza alcun limite di spazio, di argomento o quant'altro. Ciascuno poteva iscriversi e dire quello che voleva, rispondersi, isultarsi, libertà completa. Il progetto non ha riscontrato alcun successo. Quest'estate però ho creduto di aver avuto un'idea rivoluzionaria. Per intervenire su qualsiasi spazio in genere è necessaria una registrazione preliminare, cosa che molte volte dissuade la gente dall'apportare il proprio contributo. Qual'è la comunità online dove già tutti sono registrati? Facebook. Allora ho creato la pagina di Facebook del Comune, andando subito incontro a qualche ostacolo burocratico. Di fatto però ora esiste. I polcenighesi, attivissimi sulle proprie pagine personali, sono stati invitati a partecipare a questo spazio pubblico virtuale a pubblicarci i propri eventi, proposte, iniziare discussioni. Il morto interrogato non rispose. Dopo le elezioni Comunali, il sito è stato consegnato chiavi in mano a questa amministrazione..che tanto fece proclami di trasparenza, di puntare ai giovani e via dicendo. Ho spiegato in un incontro all'ass. Sanchini come funzionava il progetto FB e si è dimostrata entusiasta tanto da creare subito l'evento legato al primo Consiglio Comunale. Poi basta. Nessuna pubblicità, nessuna attività. Sono passati 6 mesi in cui la pagina è rimasta a galleggiare come un cadavere su un lago, ufficiosamente osservato da circa 170 persone iscritte alla sua pagina, che si sono ben guardate dal parteciparvi seriamente.
Dov'è la partecipazione nel nostro Comune? Non nelle piazze reali e nemmeno in quelle virtuali. Ho pensato che i polcenighesi avessero il sedere troppo pesante ma forse invece hanno semplicemente poco da dirsi.

mercoledì 25 novembre 2009

Polcenigo differenziata



Spinto dalla discussione intrapresa nel blog “Polcenigo partecipata?”, pongo nel nostro caro e ormai amato Blog la questione rifiuti. Parlando di rifiuti si deve parlare sia della realtà locale che della realtà nazionale, europea ed internazionale. I rifiuti oggi come oggi sono un problema. Che siano rifiuti di destra o di sinistra, ci si pone sempre il problema di dove metterli se non si vuole trovarsi a condividere il letto, oltre che con la moglie, anche con la “monnezza”. La passata Amministrazione comunale ha deciso di cambiare il sistema di smaltimento dei rifiuti, introducendo un metodo contestato ma rivoluzionario per avere una maggiore incidenza del nostro Comune al progetto della raccolta differenziata. Il sistema introdotto ha cambiato significativamente anche il nostro stile di vita (basti pensare che ci ritroviamo due bei bidoni colorati in più in casa), e le nostre abitudini quotidiane. La scommessa che la passata Amministrazione ha voluto porre reale, è che anche a Polcenigo è possibile riciclare o, per meglio dire, differenziare i rifiuti. Sulla questione che questa scelta sia stata giusta o sbagliata si aprono due fronti:

- Gli amanti dell’ecologia sostengono che queste misure hanno portato a un aumento della percentuale del riciclato sul totale dei rifiuti prodotti. Come dimostrano i dati forniti annualmente dalla società che gestisce lo smaltimento rifiuti nel nostro Comune, e cioè Ambiente e Servizi, la raccolta differenziata si è attestata al 64,98% nell’anno 2008. Questa percentuale è di gran lunga maggiore rispetto a quella del precedente gestore, e ci fa ben sperare per il futuro. Questo risultato, e io valuto i dati e non le possibilità, dimostra che almeno sotto il profilo ambientale, la raccolta differenziata porta a porta ha portato migliorie.
- Gli attenti alle spese comunali. Più di qualcuno mi ha fatto notare l’aumento spropositato dei costi per lo smaltimento dei rifiuti da quando il Comune ha cambiato gestore del servizio. Ovviamente questo fa molto pensare. Se produciamo meno rifiuti non riciclabili dovremmo pagare meno visto che questi ultimi vanno in quantità minore in discarica. La questione è molto delicata e dovrebbe essere affrontata al più presto, prima di creare imbarazzi strani. I dati dell’aumento non li cito pubblicamente in quanto non mi sembra giusto mettere ai quattro venti cifre varie che rappresentano i Nostri soldi. Ma potrei anche cambiare idea in futuro.

Rifiiuti=Soldi. Soldi=Profitti. Se la matematica non è un opinione da queste due formule se ne può dedurre una terza, molto più bella (per noi) ma molto complicata da capire (sempre per noi):


Rifiuti=Profitti


Il futuro sarà saper sfruttare questi rifiuti e trasformali da problema a risorsa. Per ora i profitti li hanno le società di gestione del servizio di smaltimento rifiuti. Bisogna che i Comuni sfruttino le opportunità che l’evoluzione scientifica ci mette a disposizione. Molti comuni hanno un notevole risparmio su servizi pubblici grazie alla gestione e alla trasformazione in energia dei rifiuti. Non dico che Polcenigo debba diventare di colpo un paese a rifiuti zero, ma i buoni esempi ci sono per tutti. Nell'attesa di un futuro senza rifiuti auguro a tutti una Buona raccolta differenziata.
Luca V.

domenica 15 novembre 2009

NASA: c'è acqua su Polcenigo!!


Questa settimana la NASA ha scoperto sulla Luna "importanti quantità d'acqua". Questo mi fa tornare in mente il problema dell'acqua nel nostro Comune. Non mi riferisco all'ormai purtroppo logora discussione riguardante la gestione della rete idrica pubblica o privata, per quanto un giorno anche questo nodo verrà al pettine. C'è stato invece un tempo in cui il nostro Comune era al passo con l'epoca. Un tempo in cui si sapeva valorizzare le proprie risorse. La risorsa in questione era l'acqua e a Polcenigo infatti una volta c'erano diversi mulini funzionanti, una segheria, si sfruttavano le marcite, le fontane, i lavatoi, sono state costruite delle peschiere e quant'altro. Per tradizione abbiamo addirittura la fonte benefica per gli occhi. Talvolta sono stati commessi errori (una pompa artesiana è indiscutibilmente uno spreco d'acqua) ma almeno nel Comune si aveva la chiara percezione dell'immensa fortuna derivante dal vivere su un territorio di risorgive e la comunità cercava di trarne il massimo profitto. Qualcuno ha addirittura inseguito il sogno di una centrale idroelettrica. La passata amministrazione ha avuto il merito di essersi impegnata con la Protezione Civile nella sistemazione dell'assetto del bacino del Livenza. Un'attività utile e necessaria alla prevenzione di danni piuttosto che alla valorizzazione della risorsa idrica. Ma l'acqua non è solo un elemento dal quale ci dobbiamo difendere, un flusso da incanalare e allontanare prima che ci bagni i calzini. Il territorio è la principale risorsa di Polcenigo ed è in questo ambito che è necessario adoperarsi se si vuole migliorare il posto dove viviamo. Bisogna sfruttare le sue potenzialità, non cercare di emulare i nostri vicini come il Comune di Fontanafredda, che divora il proprio territorio attraverso lottizzazioni per fare cassa. Incoraggiare e intraprendere attività legate alla valorizzazione dei boschi, delle colline, le montagne e soprattutto l'acqua. Le montagne ce l'hanno ovunque, il Gorgazzo no. Ma stiamo valorizzando questa risorsa? La chiesetta alla Santissima, punto di arrivo del sentiero che costeggia la sorgente sembra sia stata appena usata per un sabba dalle bestie di satana. Nessuna attività incoraggia il canottaggio sul Livenza, il fiume è a disposizione, ma dove noleggio la canoa? Mi ricordo che alle elementari una volta ci avevano portato in "gita" nel punto dove Gorgazzo e Livenza si incontrano, ora ci sono rovi, spine ed erbacce alte due metri. E la zona delle risorgive, dei boèc? Persa nella memoria, se la ricordano solo i nostri nonni ormai. Il greto dell'Artugna? Buono solo la domenica per correrci con la motocross, per chi se l'è comprata.
Ma esiste almeno una buona notizia, ossia il "nuovo" (2006) impianto ittico, gestito dall'Ente Tutela Pesca dedicato all’allevamento della trota fario, della trota marmorata e del temolo. Questo impianto ha lo scopo esclusivo del ripopolamento delle acque pubbliche. Chissà come procede il programma.
Qualcuno sostiene che il livello di falda a Polcenigo si sia abbassato rispetto ad anni fa, non so se è vero ma potrebbe essere pericoloso. Il terreno saturo occupa maggior volume di quello secco (per forza, c'è acqua dentro) e se qualcosa, tipo un edificio, esercita pressione su un terreno che si è asciugato, questo si comprime provocando crepe sulle partizioni o peggio sulla struttura delle costruzione. Non è una bella prospettiva.
Si dice che l'acqua sia il petrolio del nuovo millennio. Noi ne abbiamo a volontà e non ne facciamo nulla. Non la tuteliamo, non la sfruttiamo più.

mercoledì 11 novembre 2009

Il “giornalino web”


Mi piacerebbe che se ne facesse uno a Polcenigo. Lo ritengo molto utile perchè rappresenterebbe una nuova fonte di informazione ma anche uno strumento di aggregazione tra i “cittadini” in quanto si formerebbe una “mini redazione”, volontaria, libera e aperta a tutti. Il luogo di questa mini redazione all’inizio potrebbe essere un luogo privato ma poi, se l’iniziativa prendesse piede, la sede potrebbe spostarsi in un edificio pubblico (biblioteca, centro giovani, ecc).

Il “giornalino web” lo preferisco ad un blog per una questione di visibilità delle notizie. Nel blog gli argomenti “spariscono” di settimana in settimana a discrezione dell’autore del blog se pubblica o meno nuovi argomenti. Difficilmente si continuano a commentare post pubblicati molto tempo prima anche se il tema è ancora attuale. Nel giornalino invece, a seconda di come si imposta la pagina, gli argomenti che suscitano più interesse possono essere mantenuti sempre in primo piano.

Il nostro “giornalino web” potrebbe essere settimanale, bisettimanale, mensile (dipenderà dal tempo che vorremo impegnare); riporterebbe notizie di “cronaca polcenighese” (magari cercando di renderle più specifiche rispetto ai vari gazzettino e messaggero), evidenzierebbe notizie di avvenimenti, feste, riunioni, eventi, iniziative, ecc; avrebbe varie rubriche di vari argomenti, dalle proteste dei cittadini ai “vecchi” racconti che magari qualcuno ha piacere siano essi ricordati; avrebbe uno spazio anche per le lettere dei lettori; la parte politica del giornalino, se presente, sarebbe tenuta in assoluto regime di par condicio (quindi spazi uguali a tutti).

Dal punto di vista tecnico però, la creazione di un giornalino on line, presuppone la conoscenza di un qualche linguaggio di programmazione...quindi secondo me questo è lo scalino più difficile da sormontare. Ma confido nelle nostre capacità, sia nell’avere qualche amico programmatore, sia nel diventare autodidatti...


Rossitto Nicola

lunedì 9 novembre 2009

20 anni fa…il muro!


20 anni oggi, esattamente la notte tra il 9 e il 10 novembre 1989, cadeva il muro di Berlino. Sembra sia passata un eternità dall’evento che fu la scintilla per la disgregazione dei paesi del blocco sovietico ma invece sono appena passati 20 anni. 20 anni non sono nulla se vengono paragonati all’intero arco della Storia. Molti di noi, anzi la maggior parte di noi sono vissuti leggendo i racconti di quel periodo. Nessuno di noi infatti può davvero immaginare cosa hanno provato tutti i tedeschi, in particolare i tedeschi dell’est, nel sentire le parole pronunciate dall’allora funzionario della DDR Gunter Schabowski la sera del 9 novembre 1989 che annunciava, con un certo imbarazzo, che la legge per il libero passaggio delle persone dall’est all’ovest, al vaglio del Politsburo (Organo politico della SED, partito a capo del Governo), sarebbero entrate in vigore da subito invece che il giorno successivo. Nessuno di noi può immaginare cosa significhi vivere per 28 con un muro che rappresentava oggettivamente la cortina di ferro tra i paesi del blocco USA e quelli del blocco URRS. Chi ha avuto la fortuna, come me, di essere andato a Berlino e di aver respirato e toccato con mano i luoghi letti sui libri di Storia si accorge che la Berlino di oggi non ha nulla a che vedere con la Berlino di allora. Sembra come se i Berlinesi volessero coprire quella cicatrice che divide in due la città. E in qualche modo ci stanno riuscendo. Ma non per questo il ricordo non è vivo dentro ognuno di loro. Si può davvero toccare il modo di vivere degli Ossi* (Tedeschi dell’est), molto chiusi, e i Wessi* (tedeschi dell’ovest), con uno spirito molto solare. La Berlino di allora la si può vivere nei volti , nei libri o nei musei. Ma il ricordo è dentro di noi.Polcenigo, per la precisone il PDL di Polcenigo, dedica a questi cambiamenti una serata di commemorazione della Storia al teatro comunale. Infatti questa sera, 9 novemre 2009 alle ore 20.30, verranno raccontati e rivissuti i momenti chiave della caduta del muro. Personalmente penso che eventi di questo genere, soprattutto a Polcenigo, debbano essere valorizzati al di là degli schieramenti politici. La valorizzazione del Cinema-Teatro deve essere compito della comunità stessa. Il PDL di Polcenigo, che non è lo schieramento politico più vicino al mio pensiero, ha realizzato in proprio e con i propri mezzi una bella manifestazione. Spero che tali iniziative continuino a fiorire nel nostro Comune (anche con un aumento della partecipazione dei Cittadini), magari anche da parte di noi giovani. Chi lo sa cosa ci riserverà il futuro…intanto che aspettiamo, il muro di Berlino è caduto da 20 anni…Oggi!

Luca V.

domenica 8 novembre 2009

Dal Palù chi si muove più?


Il piano da 800 milioni di euro per la diffusione dell banda larga è stato congelato dal Governo. Niente cambierà a Polcenigo. La resistenza degli internauti continuerà a posizionare antenne, ricercare segnali radio e ascoltare il gracchiare dei vecchi modem nell'illusione di promesse sempre disattese e sognando tempi migliori. Il computer nelle nostre case resterà ancora per molti anni di default "offline". Lo useremo per accedere alla rete solo quando necessario, in sporadiche costose e lente connessioni dal sapore retrò che solo un modem 56kb può dare.
Vediamo un po' che cosa ci stiamo perdendo e ci perderemo... è un po' come portare un senzatetto di fronte alla vetrina di una pasticceria, ma sono ad Auckland e quindi non potete venire qua a bastonarmi.
Gli abitanti di Polcenigo, a differenza di Fontanafredda, ora così negli anni a venire:
-Continueranno a non poter vedere e rivedere quanto trasmesso in televisione o nel mondo intero tramite (youtube, vimeo, canali streaming).
-Non potranno usare google maps (che integra pagine gialle, Gps, e molto di più)
-Non potranno fare agevolmente ricerche (se mi viene la curiosità di cercare cos'è il Feijoa e devo aspettare 5 minuti di connessione, 5 di caricamento e pagarli pure a peso d'oro...mi tengo la curiosità).
-Non potranno partecipare attivamente a social network (perfino twitter ha una grafica troppo pesante per la 56kb) o condividere le loro fotografie, i loro video o il loro lavoro con altri amici o colleghi.
-Non potranno utilizzare internet per studiare (scaricare podcast, vedere documentari, leggere documenti PDF).
-Non potranno inviare e ricevere email con allegati pesanti, con conseguenze sul lavoro e lo studio.
-Non potranno ascoltare musica online nè tantomeno scaricare film (legalmente o illegalmente) audiolibri o libri.
-Non potranno scaricare software, o eseguire aggiornamenti (aggiornamenti di sistema operativo, dell'antivirus, upgrade varie..).
-Dovranno imprecare ogni volta che cercando di leggere un articolo il browser si impiaterà per colpa del time-out di connessione.
-Non potranno usare skype per (video)chiamare senza costi amici all'estero o in qualsiasi altra località.
-Nel caso qualche amministrazione o ufficio volesse passare da Windows ad Ubuntu (per motivi di costi di licenze) si troverebbe la bella sorpresa che Ubuntu non supporta il dial-up, perché la linea è 56kb è preistoria.
Le conseguenze sul lavoro, lo studio e il valore degli immobili nel nostro Comune? Rifletteteci un po' da soli. Dieci anni fa internet era un esperimento, ora non lo è più. E cquando ci sono in ballo soldi generalmente la gente diventa particolarmente sensibile in materia. Chi vorrebbe mai aprire un'attività commerciale in un posto tagliato fuori da quello che rappresenta il futuro dei mezzi di comunicazione? Quale giovane desidera cercare casa in un luogo dove non ha la possibilità di usufruire agevolmente di musica, film, socialità e soprattutto informazioni?
Parlandone con un amico e compagno di squadra mesi fa al termine di un allenamento (e della conseguente festa), arrivammo alla conclusione che "Polcenigo è un buon posto per far nascere una civiltà, ma non per evolverla".

mercoledì 4 novembre 2009

4 Novembre

Comando Supremo, 4 novembre 1918, ore 12

La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta.La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una czecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatre divisioni austroungariche, è finita.La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perduto quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni.I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza.

Il capo di stato maggiore dell'esercito, il generale Diaz.



Quello sopra riportato è il Bollettino della Vittoria redatto dall'ufficio Stampa del comando superiore dell'esercito del Regno d'Italia il 4 Novembre 1918 per sancire la fine del primo conflitto mondiale da parte dell'Italia. Molti di noi avranno già letto queste righe nei municipi o nelle caserme ma pochi di noi ormai sanno ricordare questo avvenimento. Un'avvenimento che viene sorvolato dalla stampa stessa e che trova solo pochi ritagli nei ricordi dei nostri nonni e bisnonni. La prima guerra mondiale è stata devastante alla pari della seconda e, come quest'ultima, merita di essere ricordata. Va forse dimenticata perchè fa ormai parte di un passato che non ci appartiene? Va forse di menticata perchè è venuta prima del secondo devastande evento bellico mondiale, tra l'altro più recente? Vanno forse dimenticate le migliaia di vittime morte in condizioni atroci all'inseguimento di un ideale di libertà e di pace sconosciuto a molti di noi? Io dico di proprio di NO!

Spero che questo mio ricordo possa diffondere in te, lettore, la consapevolezza del passato e farti rimembrare che, se oggi possiamo parlare di libertà è anche grazie a dei valorosi uomini, nostri parenti, morti nella speranza di costruire un futuro all'insegna della Pace.

A tutti loro io dico....Grazie!
Luca V.

giovedì 29 ottobre 2009

AAA Giovani di Polcenigo cercasi!


Buongiorno a tutti,

Questo è il mio primo articolo sul blog e se devo essere sincero un po’ mi dispiace intervenire solo ora (soprattutto intervenire solo ora nel Blog che parla del nostro caro e amato paese: Polcenigo).
Non per questo però mi sono disinteressato delle varie attività che si sono svolte nel nostro Comune. È proprio per questo motivo che mi sono armato di coraggio e tempo per posare un articolo su questo blog. Polcenigo è un paese fermo in tutti i sensi! Non voglio insinuarmi in discorsi difficili da intraprendere per chiunque (e sottolineo chiunque), però io voglio guardare insieme a Voi i fatti che sono sotto gli occhi di tutti.
Parlo a nome di molti giovani che non vedono in Polcenigo il Paese dove far crescere le proprie idee. Non c’è un movimento giovanile che sia uno nel nostro territorio. Certo ci sono vari gruppi di interesse (vedi i vari gruppi musicali stimati e rinomati nati tra la nostra gente), ma si fermano solo ai propri interessi come è giusto che sia. Un movimento giovanile che si muove all’interno della nostra società per la nostra società non è ancora nato (o per lo meno non ne sono ancora a conoscenza). Ciò che è stato creato in Internet con i vari blog a tema va portato sul territorio. Ed è questo il motivo che mi ha spinto a scrivere qui, oggi, un annuncio. Per questo chiedo (per ora a Noi giovani) di impegnarci a creare un gruppo eterogeneo che promuova attività giovanili all’interno del nostro territorio comunale: esempi vari sono serate di riproduzioni di film, serate a tema, feste, ecc. In questa fase iniziale bisogna capire cosa si vuole fare e come gestire la cosa, in proiezione di un idea permanente a partire da inizio 2010, ma con l’impegno di tutti si può fare tutto. Chiunque fosse interessato all’iniziativa può scrivere un commento o contattarmi.
Spero che questo mio grido di aiuto non resti vano perché sono convinto che Polcenigo è un paese per giovani.

Luca Varnier

mercoledì 23 settembre 2009

C'era una volta....


Con l'arrivo del primo freddo immaginavo che il torpore estivo lasciasse spazio ad una ritrovata attiva vita civica nel nostro Comune. E invece senza troppa sorpresa cerco su internet notizie da Polcenigo e la comunità mi sembra anestetizzata. La prima pagina del sito del Comune annuncia ancora l'ordinanza per debellare le zanzare tigre (datata circa un mese fa) immagino la natura abbia fatto il suo corso nel frattempo. Ma in realtà le ordinanze più recenti sono pubblicate basta cercarle. Cliccando su "notizie dal sindaco e dagli assessori" invece si scopre le uniche comunicazioni personali direttamente dagli amministratori sono due documenti da parte del sindaco Del Puppo sempre sulle zanzare tigre. Cavolo, queste zanzare tigre devono essere un problema serio se assorbono a tal punto la nostra attività amministrativa. Tra l'altro sono originarie dal sud est asiatico.. l'assessore Santin dovrebbe drizzare le orecchie e prodigarsi in difesa dell'identità culturale delle zanzare autoctone, messe in difficoltà da queste specie che gli rubano il lavoro.
Se invece provo a controllare la pagina Facebook del Comune di Polcenigo noto tristemente che è in coma farmacologico. La comunità, non stimolata, non partecipa. In buona sostanza abbiamo i mezzi per comunicare ma niente da dirci.
Quattro post nel mese di settembre per il privato cittadino Al900 sul suo Polcenigo Partecipata, che ma tanto partecipata ultimamente non è visto che i commenti latitano. In questa irreale quiete dopo la tempesta elettorale il vicesindaco commenta l'ordine del giorno con una sibillina filastrocca a cui nessuno osa far replica. Mi trovo dall'altra parte del mondo e mi immagino Polcenigo avvolta dal silenzio, come nel castello della Bella addormentata nel bosco...tutto tace.
E sì che cose ce ne sarebbero da dire. Per esempio si potrebbe discutere del come mai il costo dell'acqua dal mese di giugno non è passato da 0,30/0,49€ a 1,05€, come evidentemente a vanvera era stato sbandierato in campagna elettorale dal "superassessore" Santin e dal vicesindaco De Val, che hanno fatto della campagna contro Venier e contro la sua gestione dell'acqua il loro cavallo di battaglia. Potrebbero spiegarci come hanno intenzione a gestire il sistema idrico in proprio nel momento in cui una legge nazionale e una regionale lo vietano espressamente. I loro programmi elettorali sono chiari in merito, si potrebbero rileggere e vedere cos'è stato fatto di buono dopo i primi 100 giorni di amministrazione. O potrebbero fornire una spiegazione convincente del perché hanno gridato al megafono cose non vere per accaparrarsi voti.
Oppure parlando di internet, sempre sul blog di Astolfi tempo fa il vicesindaco, che ha sicuramente il merito di essere una persona molto comunicativa, aveva annunciato il progetto di far arrivare entro breve la banda larga all'edificio del Comune. Sarebbe un grande passo in avanti, ma anche di questo non si ha più notizie. Polcenigo buco nero e polcenighesi memoria corta.

mercoledì 12 agosto 2009

Whakawhiti te ra!


A fine agosto parto per la Nuova Zelanda, terra di kiwi, maori e pecore. Si tratta di una working holiday, ossia visitare il paese cercando di mantenersi con un lavoro di qualche genere e nel frattempo affinare il proprio inglese. Questa notizia è necessaria per dire che probabilmente questo blog di conseguenza chiuderà temporaneamente i battenti a meno che qualcuno non si faccia avanti per prenderne il timone. Ringrazio tutti quelli che vi hanno in qualche modo contribuito e spero di riprendere questo progetto al mio ritorno.
Haere ra.

venerdì 7 agosto 2009

Entusiamo giovanile


La nuova amministrazione ha modificato il sito del Comune in modo interessante. Tra le novità, senz'altro la più degna di attenzione è la pagina "Notizie dal Sindaco e dagli Assessori" in cui sembra che Del Puppo, De Val, Donazzon, Sanchini e Santin (in diligente ordine alfabetico) si siano presi l'impegno di utilizzare la rete come rapido ed efficace mezzo di comunicazione. A parte che l'iniziativa poteva essere allargata anche all'opposizione, anzi non vedo proprio il motivo per il quale la giunta possa pubblicare sul sito del Comune in uno spazio apposito e i Consiglieri comunali no. In ogni caso questo impegno può rivelarsi un'arma a doppio taglio. Sono molti i siti creati seguendo l'onda dell'entusiamo e poi abbandonati a se stessi. Non fà una bell'impressione cliccare speranzosi sull'assessore di turno e vedere che no, egli non ha niente da dirci. E allora cos'ha fatto a fare la pagina? Sono innumerevoli i blog politici nati in campagna elettorale e poi dimenticati, poco aggiornati o per niente. Quando clicco sul blog di Astolfi mi fa sempre piacere leggere qualcosa di nuovo, già è meno aggiornato quello del gruppo consiliare Progetto Comune, fermo a qualche tempo fa o altri siti ormai statiche vetrine degli anni passati come quello del Pedemontana Livenza Rugby o del Gruppo Larin. Certo, almeno esistono e un contatto lo si può trovare, ma il visitatore di passaggio di certo si domanda se le informazioni contenute sono ancora valide, visto la polvere che si è depositata sopra.
Insomma, anche la nostra Giunta ora sembra voglia dirci che è abbastanza moderna da essersi accorta di internet come mezzo di comunicazione, ma è abbastanza volenterosa da usarlo?

mercoledì 5 agosto 2009

Il paese dei fagioli



Lamon è un paese di circa 3mila abitanti in provincia di Belluno, sorge su un altopiano, ma è un paese di montagna. È composto da 15 frazioni, parecchio isolate le une dalle altre. Eppure esiste una sola proloco che collabora con ben altre 28 associazioni, che assieme organizzano la vita sociale della comunità. Tra queste ci sono associazioni di giovani artisti, Legambiente, associazioni sportive, gli immancabili alpini e via via fino addirittura ad un’associazione che si occupa del trasporto e smontaggio dei materiali per le varie manifestazioni e le sagre, in modo da facilitarne la realizzazione. Il risultato è un calendario di eventi per l’estate particolarmente ricco, la sistemazione di nuove strade, la disponibilità dell’Adsl in quasi tutte le frazioni (come se da noi Mezzomonte fosse raggiunto dalla banda larga), una biblioteca moderna che mette e disposizione un collegamento wireless gratuito ai suoi utenti, una vita sociale soddisfacente per un centro così piccolo (5 bar attivi nella solo piazza principale) e alcuni progetti interessanti in parte già realizzati come la riqualifica del colle alle spalle della via principale o la nuova palestra comunale. Il parallelismo con Polcenigo è fin troppo facile. Il nostro Comune parte da una situazione migliore, non risente delle difficoltà legate al territorio montano e ha a sua disposizione risorse archeologiche e turistiche che nemmeno si immagina. Eppure siamo frantumati da associazioni che si fanno la guerra anziché collaborare (ad esempio abbiamo una proloco per frazione). La collina del castello è in stato di abbandono, così come molti altri luoghi abbandonati ai rovi. La banda larga arriva fino a Fontanafredda, le manifestazioni sono condannate ad un’inquietante precariato (dov’è finito ad esempio il mercatino delle mani creative?) e le attività in piazza stentano a decollare o sono spesso mortificate quando cercano di intraprendere interventi di rilancio. Le associazioni si riuniscono privatamente, precludendo a nuovi possibili interessati la possibilità di partecipare, in quando il Comune non incoraggia la partecipazione. L’evento più importante, la sagra dei sèst, è affidata all’improvvisazione dei vari gruppi, non sono mai state fatte delle riunioni aperte al pubblico in modo tale da strutturare la manifestazione, evitando inutili concorrenze o ripetizioni. Proseguendo su questa via non si ottiene niente, è necessario dare una struttura alle associazioni di Polcenigo, riunirle, organizzarle e strutturarle. Dare loro una sede comune, aperta al pubblico e un gruppo di coordinamento. Il Comune dovrebbe adoperarsi per questo obiettivo e i polcenighesi dovrebbero capire che se non collaborano non vanno proprio da nessuna parte, esattamente come stanno facendo ora.

domenica 26 luglio 2009

C'hai messo l'acqua e nun te pagamo


Fonte Iris Press:

Si sta perpetrando in queste ore una autentica vessazione nei confronti di migliaia di piccoli esercizi commerciali che dal prossimo 29 luglio non potranno più vendere o somministrare alcolici su spazi ed aree pubbliche diversa da pertinenze di ristoranti o bar. Chi lo farà sarà mazzolato con severe sanzioni. [...] sarà vietato vendere o somministrare alcolici su spazi o aree pubblici diversi dalle pertinenze dei ristoranti e dei bar. Lo ricorda Fedesercenti in una nota che esprime alcune perplessità: per esemplificare, la vendita di una lattina di birra nel box alimentari di un mercato rionale costerà all’operatore una sanzione di 4.000 euro; la vendita di bottiglie di vino, in una mercato locale o in una sagra in cui si commercializzano prodotti tipici, sarà punita con la stessa pena. Per la vendita di alcolici oltre le ore 24, la sanzione prevista va addirittura dai 5.000 ai 30.000 euro.Il divieto, che rischia di far saltare le innumerevoli manifestazioni estive nel corso delle quali vengono lecitamente poste in vendita bevande alcoliche, molte delle quali organizzate da associazioni culturali, enti locali e partiti politici, è previsto dall’art. 23 della legge n. 88/2009 (Legge comunitaria 2008), che ha come obiettivo quello di disincentivare la vendita e la somministrazione illecite sulle aree pubbliche di bevande alcoliche, specie in orari notturni e mediante distributori automatici, prevedendo pesanti sanzioni pecuniarie, oltre alla confisca delle merci e delle attrezzature, ma che, volendo rendere difficile la vita agli “abusivi”, va a colpire inopinatamente anche migliaia di operatori commerciali regolarmente provvisti di autorizzazione, oltre a vanificare l’organizzazione delle tante manifestazioni nell’ambito delle quali viene promossa la vendita di prodotti locali, fra i quali i vini.Dell’approvazione della norma, fra l’altro, non si sentiva alcuna esigenza, considerato che la somministrazione delle bevande alcoliche è già vietata dalla legge a chi non sia titolare dell’apposita licenza di pubblica sicurezza.Le regole vigenti consentono ai commercianti su aree pubbliche solo la commercializzazione degli alcolici in recipienti chiusi, “secondo le consuetudini commerciali” e da trasportarsi fuori del locale di vendita, purché la quantità contenuta nei singoli recipienti non sia inferiore a 0,200 litri per i superalcolici e a 0,33 litri per gli alcolici. Ciò che le nuove disposizioni non consentiranno più ai medesimi commercianti, mentre la vendita delle stesse bevande continuerà ad essere consentita ai colleghi titolari di esercizi “in sede fissa”.

Leggendo questo articolo (ieri ne ha parlato il TG3 del Friuli) sembra che nella prossima sagra dei sèst saremo destinati a rinunciare al chioschetto dell'US Polcenigo, al vino rosso accompagnato alla polenta della ProLoco, e all'ombra di vino con una fetta di muset al Larìn. L'economia della sagra reggerà questo colpo? E la nostra sbandierata identità culturale?

domenica 19 luglio 2009

Piste ciclabili


Si parla spesso del progetto ciclabile che unisce Polcenigo a Montereale. Si tratta senz'altro di una bella iniziativa di sviluppo, ma la domanda più sensata è: chi la usa questa pista?? Non sarebbe più pensato prevedere un piano di sviluppo ciclabile che colleghi Polcenigo a Sacile?? In questo modo verrebbe veramente incoraggiato il turismo, il percorso potrebbe snodarsi in modo da toccare i punti forti del nostro territorio quali la santissima, il parco di san floriano e il gorgazzo, terminando in piazza dove i sacilesi o la gente da fontanafredda si potrebbe fermare a prendere il gelato. Un percoso diretto e rapido che colleghi i due comuni verrebbe poi utilizzato anche d'estate dai ragazzi di Polcenigo che la sera o la mattina tornerebbero comodamente a casa da sacile senza rischiare punti sulla patente, incrociandosi magari a metà via sul ritorno con quelli che hanno avuto la stessa pensata per andare a fare una giro romantico al caffè Pinocchio o al bar Sorgente.
In realtà una pista ciclabile che colleghi Polcenigo a Sacile per non dire Polcenigo a Pordenone sarebbe un invito, e molta gente non usa la bicicletta proprio perché è scomodo percorrere le strade principali del territorio in quell'asse di collegamento (pedrada, la frazione di nave, il masat) che sono poco illuminate e non predisposte al traffico ciclabile, mettendo il ciclista sempre in ansia per il dovere di mantenersi accostato al fosso, in fila indiana guardingo per le buche o altri possibili imprevisti. Una pista ciclabile che colleghi efficacemente il centro di Sacile con le attività il cui sviluppo si desidera incoraggiare a Polcenigo sarebbe un progetto che il Comune dovrebbe prendere in considerazione se vuole davvero puntare sulla riqualifica del nostro paese.

mercoledì 15 luglio 2009

336 esima


Molte tradizioni stanno scomparendo. Tanto tempo fa, specialmente con la bella stagione, nel dopocena ci si ritrovava agli incroci delle proprie vie con altre persone del proprio quartiere per fare quattro chiacchiere, in questo modo si conoscevano i propri vicini e il proprio quartiere stringendo amicizie e aiutandosi nelle difficoltà. I tempi sono cambiati e il modello di vita che domina ora è più orientato verso: "frega il prossimo tuo e quando sei a posto tu non pensare a nessun'altro". Non è da stupirsi quindi se le associazioni locali sono un po' in difficoltà, finché c'è gente che dice "Io alla ProLoco faccio volontariato, vuol dire che ci lavoro se ho voglia" e poi ha anche il coraggio di presentarsi in lista per le amministrative.
In qualche occasione speciale una volta ci si ritrovava tutti nella sagra del Paese per ballare il liscio. Tempo un paio di generazioni e il liscio alle sagre non lo ballerà più nessuno, resteranno solo stand di grigliate, al termine delle quali la gente non trovando niente da fare tornerà dopo un giretto veloce nelle proprie case. Le sagre di paese così come sono concepite oggi sono destinate ad estinguersi se non si evolveranno seguendo i tempi. Così come la sagra di Polcenigo che fa chiudere la musica in piazza il sabato sera a mezzanotte non potrà mai attirare gente.
Agli incroci di Polcenigo dove i nostri nonni si sedevano raccontandosi le proprie vite la sera noi ci passiamo velocemente in macchina, per andare verso Sacile o in qualche altro posto dove passare la serata fino a tardi. I catalizzatori generali della vita sociale sono diventati unicamente i bar e i locali notturni e mentre per i nostri nonni scambiare due parole seduti su un muretto non serviva spendere una lira, nei locali da pochi e diversi euro abbandonano sempre le tue tasche. Le serate sono diventate quindi delle cose impegnative, da fare nei fine settimana principalmente perché sennò divertimento a parte diventa dura mettere qualcosa da parte.
La società com'è normale si sta evolvendo contaminandosi con quello che le arriva da televisione internet e giornali, il problema è che nessuno la sta interpretando. Nessuno cerca di vedere da dove siamo partiti, di creare un legame con quello che era teampo fa e incentivare gli aspetti positivi di quello che succede oggi. Non dico spingersi ad interpretare il futuro, ma se guardiamo verso le poche realtà in Comune che hanno provato di creare qualcosa di attuale, ossia il bar lo spritzetto e il pub i 4 dell'apocalysse (senza inventare niente) si vede che hanno riscosso buon successo. Perché il Comune non prova in vista della prossima sagra dei sèst a mantenere viva la tradizione introducendo qualcosa di moderno che dia linfa nuova ad una manifestazione sennò ormai logora? Basterebbe anziché una costellazione di piccole cose dispersive un'unico evento significativo o almeno un tentativo.

PS. non mi sto riferendo alle bancarelle di caramellai che infestano il Cial de Brent, per carità.

sabato 4 luglio 2009


Luca imperio ha scritto questo commento, a cui credo sia giusto dare un po' più visibilità:

"[...] ho lanciato una proposta per mercoledì prossimo in Coltura alla Trattoria Marcandella ore 21,00 per un incontro per far nascere una commissione indipendente da tutto e tutti per affrontare i problemi di Polcenigo senza necessariamente passare per le commissioni classiche con tutto quello che implicano. Vi aspetto così vediamo cosa siamo capaci di combinare."

insomma, mercoledì 8 luglio per i volenterosi e chi è interessato ad avvicinarsi alla vita pubblica del proprio Comune c'è chi vi offre un'occasione da sfruttare.

sabato 27 giugno 2009

Smarrimento culturale

Sgominato un accampamento non abbastanza nomade sulle rive del torrente Artugna. Il «superassessore» Egidio Santin mantiene fede alle promesse elettorali. Assumendo il doveroso ruolo di preservamento dell'identità culturale (curiosa la scelta di utilizzare il singolare anzichè il plurale, è come se esistesse l'assessorato all'«attività produttiva») non esita a utilizzare il pugno di ferro contro un gruppo nomade privo di coerenza. Facendo sfregio della propria identità culturale uno di essi aveva acquistato regolarmente un terreno in prossimità del greto del torrente per parcheggiarci la propria roulotte (un po' come Mel Gibson in arma letale) ma non essendo in America bensì a Polcenigo non si è reso conto di aver di fatto stabilito un accampamento costituito da ben un elemento extracomunitario non più nomade. Dopodiché, presumibilmente preoccupato dalle incursioni dei predoni locali, ha perdipiù aggravato la propria ambiguità sociale-stanziale recintando il lotto, allacciandosi alla corrente elettrica e perfino piantando alcuni fiori nel giardino. Grazie al pronto intervento del Comune l'anomalia culturale è stata rapidamente sradicata e l'uomo è stato invitato a far fagotto e a riprendere il suo allegro nomadismo. In quest'epoca di tempi mutevoli l'incoerenza culturale può essere pericoloso oggetto di confusione, soprattutto per i bambini in ricerca del proprio ruolo nel mondo. In una comunità sana ciascuno deve rispettare la propria mansione, sennò si crea una grande confusione; quindi che i cattolici vadano in chiesa, i leghisti si vestano di verde, gli sportivi si mettano le scarpe da ginnastica, gli zingari rubino e i comunisti mangino i bambini.

mercoledì 24 giugno 2009

Polcenigo-pedia

Oggi ho inserito alcuni link e ho guardato le statistiche di questo blog. Sono abbastanza soddisfatto, dal 16 giugno stiamo guadagnando 1-2 nuovi visitatori al giorno, non leggono quotidianamente il blog (non abbiamo certo questa pretesa, sarebbe un impegno troppo grande) ma di tanto in tanto si ricollegano per vedere se ci sono novità e questo è incoraggiante. Ho quindi deciso di allargatre la possibilità di commento anche in modo anonimo per incoraggiare eventuali slanci partecipativi. Oggi vi propongo un semplice gioco, trovate la differenza tra due siti: questo e quest'altro.
E' molto facile, uno è un sito di un Comune turistico, l'altro è un sito di un Comune che vorrebbe esserlo ma non sta facendo nulla per diventarlo. Wikipedia è costruita dagli utenti stessi, non da professionisti, in questo caso basterebbe che ognuno di noi si impegnasse ad aggiungere una foto, un articolo, una correzione, qualche riga. Iniziamo a fare qualcosa?

lunedì 22 giugno 2009

Aborto democratico

A Polcenigo 521 persone su 2567 aventi diritto si sono espresse sui tre quesiti del referendum. Non capisco perché gli aventi diritto siano meno rispetto alle amministrative, comunque la fonte è questa. La percentuale votante, appena 20%, è in linea con la tendenza provinciale e nazionale, se non leggermente superiore. Questo referendum è nato con molti padri ma è stato un figlio scomodo presto condannato a morte prematura. Chissà per quale motivo, su giornali e televisione, stavolta quasi nessuno ha invitato i cittadini a votare. Allo stesso modo non si è fatta campagna di informazione motivando la scelta del sì o del no. Anzi, per farlo passare ancora più inosservato si è scelto di non accorparlo alle europee (spendendo di più in organizzazione) il tutto al fine di non fargli raggiungere il quorum. Ultimamente quasi nessun referendum è riuscito a raggiungere il quorum, ossia la percentuale di votanti necessaria a validarne il risultato. A parte che trovo scorretto chi, anziché fornire indicazioni di voto, incoraggia i cittadini a non votare, di fatto avvantaggiandosi del numero di astensionisti naturali e di fatto boicottando il concetto di democrazia popolare. Non andare a votare pur avendo un opinione in merito significa giocare sporco e questo è il motivo per il quale personalmente sono a favore della rimozione del quorum minimo. Se i cittadini sono chiamati ad esprimere una preferenza, quelli che hanno buona volontà lo facciano e per tutti coloro che hanno preferito andare al mare mi dispiace, ma se ci tenevano a far sentire la loro voce dieci minuti per prendere la scheda elettorale e andare al seggio la prossima volta li troveranno.
Detto questo, nel nostro Comune appena 521 persone hanno sentito il dovere civico di informarsi sul referendum e spendere dieci minuti del proprio finesettimana per dire la loro sul premio di maggioranza e la possibilità di sedersi contemporaneamente su più poltrone. Appena 521 hanno avuto questa sensibilità, mentre in 2079 (quasi quattro volte tanto) avevano votato alle amministrative. Dove sono finite queste 1558 persone? Perché non sono andate a votare?? Cosa gli dice la loro coscenza??? Siamo messi bene.

sabato 20 giugno 2009

Problema sicurezza: chi ci proteggerà dalle ronde?

Debellare il crimine è un utopia, tanto quanto eliminare la fame nel mondo o creare una società senza diseguaglianze.
Anche nelle dittature più feroci, dove il controllo di polizia era capillare e le leggi più severe continuavano ad esserci rapine, furti omicidi ecc...
In Italia però la Lega è convinta di poter fermare il crimine; soprattutto è convinta che a fermarlo saranno dei cittadini volontari, non le forze di polizia.
Il mio primo dubbio riguarda le modalità d'azione di queste ronde.
In base a quale criterio esse stabiliranno le persone da segnalare?
Si limiteranno ad intervenire solo dopo aver colto qualcuno in flagranza di reato (un ladro in passamontagna con piede di porco in mano oppure un rapinatore con una calza in testa e pistola...) o molto più probabilmente avranno il compito di vigilare per individuare persone “sospette”?
E in che modo si può classificare una persona come “sospetta”?
É veramente possibile per un movimento che trova le sue radici in una ideologia che si è dimostrata fortemente razzista non operare le proprie scelte in base al colore della pelle o in base all'accento?
Ma non solo. Le ronde non sono formate da militari addestrati che conoscono la legge come i Carabinieri e i Poliziotti, ma da cittadini, e il pericolo è che possibili obiettivi possano essere anche oppositori politici o persone odiate per motivi personali, come rivali in amore, nel lavoro ecc..
Qualcuno potrà obiettare, a ragione, che il loro compito si esaurisce in una segnalazione di movimenti sospetti alle caserme, quindi che l'unico fastidio per una persona ingiustamente accusa sia il fatto di venire successivamente fermati dalla polizia (anche se si tratta comunque di una limitazione della libertà intollerabile in un paese che si reputa democratico e civile)
E qui sorge il mio secondo dubbio.
Siamo proprio sicuri che i nostri vigilantes si limiteranno a fare una telefonata in questura?
Possiamo essere certi che qualcuno di loro sentendosi come Mel Gibson in “Die Hard” non decida di infrangere la legge per fermare da solo qualche “pericoloso criminale”?
E saremo certi che nessuno di loro in tasca non infilerà un coltello o una mazza, per aiutarsi nel difficile compito di individuare criminali sospetti?
Chi controllerà il loro operato?
In definitiva si tratta di gruppi paramilitari politicamente schierati (anche se legalizzati),che gireranno per le strade delle nostre città arrogandosi il diritto di decidere chi può liberamente passeggiare di notte e chi invece deve starsene a casa.
Quelli che dovrebbero stare a casa di notte per me sono proprio loro.

mercoledì 17 giugno 2009

Tolleranza zero ai pennuti

Tempi duri per le anatre di Polcenigo. La comunità locale degli uccelli acquatici è in allarme per la nomina di Egidio Santin alle politiche migratorie. "Abbiamo ragioni per temere che la regolamentazione dei flussi migratori ci impedirà di far ritorno a Polcenigo la prossima primavera" dichiara il loro portavoce. Voci non confermate parlano di un censimento per verificare le condizioni sanitarie dell'habitat in cui i pennuti alloggiano ma l'opinione pubblica già è divisa in merito alla possibilità, secondo molti discriminante, di raccogliere e catalogare le impronte di ogni esemplare adulto o di applicare loro addirittura dei radiocollari. Nel mirino successivamente potrebbero finire le oche ed i trampolieri, mentre nessuna preoccupazione al momento per i pettirossi, che hanno rilasciato questa dichiarazione: "E' vero, molti di noi d'estate si spostano a Tambre..ma si tratta di villeggiatura".

[Nell'immagine un ricongiungimento familiare]

mercoledì 10 giugno 2009

Comunità da riscoprire


Ogni persona ha una propria sfera di amicizie. Le amicizie si stringono conoscendo persone, condividendo interessi. Chi abita a Polcenigo ci è cresciuto o ci si è trasferito, nel caso ci sia cresciuto ha avuto diverse occasioni per stringere legami con i suoi concittadini. Alle elementari ha potuto conoscere i propri coetanei, trascorrendo con loro 5 anni e poi altri 3 di scuole medie. Queste persone non si "scelgono", abitano nello stesso Comune. Nessuno si scelgono i propri vicini di casa o i parenti. Può esserci grande intesa oppure no. Con il tempo una persona comunque ha modo di esprimere interessi specifici e in questo modo incontra persone con le quali condividere questi interessi. Anche all'interno della classe a scuola o tra i conoscenti con il tempo si operano delle preferenze di compagnia. Gruppi di persone condividono un obiettivo comune, che può essere il semplice divertimento, l'andare a caccia, l'attività politica, la pratica sportiva, qualsiasi forma di interesse. Questi gruppi di persone non lo sanno ma sono l'essenza stessa della Comunità. Sono loro che rendono vivo il Comune. Una rassegna musicale, una giornata dello sport, una festa in casera, un motoraduno, un compleanno, la festa di un bar sono tutte piccole cose che sommate danno occasione di incontro. Una persona da sola può fare ben poco è dal confronto e dalla collaborazione che nascono i progetti e sopratutto si realizzano. Le associazioni di Polcenigo sono numerose ma in difficoltà. Molta gente nel nostro Comune pretende servizi senza dare nulla in cambio, tante volte vediamo eventi negli altri paesi che ci piacerebbe vedere anche nel nostro ma è raro che attivamente ci impegniamo per fare qualcosa di concreto. Si sta addirittura perdendo il senso stesso della parola "comunità", i nostri nonni si conoscevano tutti e conoscevano le rispettive famiglie e le rispettive attività. Molte cose le facevano assieme, la sera si ritrovano in gruppi molto più numerosi di come facciamo noi e con maggiore continuità. Da lì nascevano i progetti e la voglia per realizzarli. L'attuale situazione amministrativa, senza una direzione precisa ma con baruffe sicure è lo specchio della frammentazione sociale sul nostro territorio. Vogliamo davvero stare meglio?? Allora incominciamo a recuperare qualche amicizia che abbiamo lasciato allentare, organizziamo delle cene, partecipiamo agli incontri e alle attività che ci interessano, diventiamo parte attiva di qualcosa e il resto verrà da sè.

[Nell'immagine: Della Toffola, De Val, Venier e Quaia]

martedì 9 giugno 2009

Amministrative 2009


Allora si è votato e ha vinto Luigino Del Puppo. Di 3478 aventi diritto, il 59,7% ha avuto l'interesse di andare a votare mentre 1399 persone sono rimaste a casa. Mi domando quale possa essere il loro ruolo all'interno della comunità se non si disturbano nemmeno a dare una preferenza riguardo a chi amministrerà il loro e Comune nei prossimi 5 anni.

Il 59,7% che è andato a votare, ossia 2079 persone, non si si è mosso in modo compatto. Appena il 9%, quindi nemmeno uno su 10, ha scelto la lista civica di Luigino Del Puppo, ma grazie al sostegno della Lega (12%) oggi si può dire che comunque in una stanza con 10 persone in 2 sostengono Del Puppo. Queste due persone a mio avviso la pensano diversamente riguardo ad alcuni punti fondamentali come l'immigrazione e la sicurezza, ma evidentemente hanno ritenuto di poter superare le loro divergenze unendo le forze nella corsa al Municipio.

Mauro Quaia con le sue due liste civiche raggiunge un 17%, molto lontano dal 24% di Del Puppo ma almeno ha dalla sua un elettorato compatto e che condivide i suoi progetti, e non è poco.

Il PDL da solo, con Delle Toffola al comando, arriva ad un 16% ragguardevole. L'incompatibilità con i leghisti a mio avviso è evidente, sia per come il PDL ha condotto la campagna elettorale sia per come l'ha condotta la Lega, sgambettando di continuo in modo lecito e meno lecito gli avversari.

Attualmente quindi le liste civiche di Quaia sono il gruppo più numeroso del Comune (17%), seguite dal PDL (16%) e dalla Lega (12%). La Lista civica di Del Puppo è stata di fatto l'ago della bilancia, che con il suo 9% ha fatto pendere l'ago nella direzione del carroccio.

Guardando i dati in diagonale è interessante anche notare come il 28% dei cittadini abbia scelto un partito e il 24% invece una lista civica, un leggero divario che secondo me significa che nel dubbio gli elettori hanno preferito puntare su un simbolo, quasi fosse una garanzia.

In ogni caso... se è realistico esemplificare la situazione del nostro Comune in questo modo c'è da mettersi le mani nei capelli. In una stanza ci sono 10 persone: un leghista, uno di forza italia, tre persone appartenenti a diverse liste civiche che non è detto vadano d'accordo, un indeciso, quattro che se ne stanno seduti in un angolo in silenzio. I quattro silenziosi non so cosa facciano, gli altri sei litigano su tutto. E devono amministrare Polcenigo. In bocca al lupo.

L'analisi è basata sui dati presi da qua, se ci sono delle piccole incongruenze nelle percentuali è perché sono risultati ufficiosi.