lunedì 22 giugno 2009

Aborto democratico

A Polcenigo 521 persone su 2567 aventi diritto si sono espresse sui tre quesiti del referendum. Non capisco perché gli aventi diritto siano meno rispetto alle amministrative, comunque la fonte è questa. La percentuale votante, appena 20%, è in linea con la tendenza provinciale e nazionale, se non leggermente superiore. Questo referendum è nato con molti padri ma è stato un figlio scomodo presto condannato a morte prematura. Chissà per quale motivo, su giornali e televisione, stavolta quasi nessuno ha invitato i cittadini a votare. Allo stesso modo non si è fatta campagna di informazione motivando la scelta del sì o del no. Anzi, per farlo passare ancora più inosservato si è scelto di non accorparlo alle europee (spendendo di più in organizzazione) il tutto al fine di non fargli raggiungere il quorum. Ultimamente quasi nessun referendum è riuscito a raggiungere il quorum, ossia la percentuale di votanti necessaria a validarne il risultato. A parte che trovo scorretto chi, anziché fornire indicazioni di voto, incoraggia i cittadini a non votare, di fatto avvantaggiandosi del numero di astensionisti naturali e di fatto boicottando il concetto di democrazia popolare. Non andare a votare pur avendo un opinione in merito significa giocare sporco e questo è il motivo per il quale personalmente sono a favore della rimozione del quorum minimo. Se i cittadini sono chiamati ad esprimere una preferenza, quelli che hanno buona volontà lo facciano e per tutti coloro che hanno preferito andare al mare mi dispiace, ma se ci tenevano a far sentire la loro voce dieci minuti per prendere la scheda elettorale e andare al seggio la prossima volta li troveranno.
Detto questo, nel nostro Comune appena 521 persone hanno sentito il dovere civico di informarsi sul referendum e spendere dieci minuti del proprio finesettimana per dire la loro sul premio di maggioranza e la possibilità di sedersi contemporaneamente su più poltrone. Appena 521 hanno avuto questa sensibilità, mentre in 2079 (quasi quattro volte tanto) avevano votato alle amministrative. Dove sono finite queste 1558 persone? Perché non sono andate a votare?? Cosa gli dice la loro coscenza??? Siamo messi bene.

17 commenti:

  1. ti faccio notare:
    "Resto contrario al referendum" di Giovanni Sartori (Corriere.it)
    "50 buoni motivi per astenersi al referendum beffa" di Domenico Gallo (Micromega.net)

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  2. e secondo te chi non è andato a votare ha letto le fonti che citi, peraltro estratte dal blog di Travaglio?

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  3. La libertà è partecipazione… quando le regole sono chiare e rispettate da tutti: ricordate, ad esempio, il referendum per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti? Alla fine, nonostante il largo volere dei cittadini italiani, i partiti aggirarono l’esito popolare e continuarono a farsi foraggiare dai cittadini medesimi con finanziamenti ‘indiretti’ e furbeschi.
    Bisognerebbe sempre boicottare questi referendum-truffa e i loro mentori, che, guarda caso, sono gli stessi ‘membri’ della Casta italica.
    Perché non provate a leggere il libro (mai querelato, perché le notizie sono reali e oggettive!) di Peter Gomez e Marco Travaglio, ‘Se li conosci li eviti’, Chiarelettere, Milano 2008?
    Lì troverete la risposta all’alto astensionismo di cittadini stanchi di essere considerati sudditi dagli ‘onorevoli’ della Casta bipartisan.
    Saluti
    Luciano Bubbola

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  4. Io ho votato il referendum e ne sono pure fiero. Sono d'accordo con Marco e con molti altri che togliere il quorum ai referendum favorirebbe la presa di coscienza e la partecipaziome popolare. Citare solo un caso (il referendum sui finanziamenti pubblici) come ha fatto Luciano non rende giustizia alla possibilità che i referendum avrebbero di far decidere alla maggioranza delle persone (coscienti) questioni che le riguardano direttamente.
    Ad esempio, il successo del referendum sulla procreazione assistita, boicottato con successo dalla gerarchia ecclesiastica (che si è alleata con gli ignavi, messi da Dante nell'Inferno), avrebbe permesso a moltissime persone una vita più serena, alla faccia di tutte le caste.
    E se il referendum dovesse proprio essere una truffa, basterebbe votare NO.

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  5. Alberto ha ragione, in linea di principio e in linea teorica, sul valore propositivo dei referendum (anche se in Italia, forse unica al mondo, i referendum possono essere solo abrogativi e non vincolanti ai fini legislativi... per la precisione!); ma forse Alberto dimentica che molti altri referendum, promossi negli ultini vent'anni, sono stati smaccatamente disattesi (o non 'recepiti' per dirla in modo eufemistico) dalla classe politica rispetto agli esiti popolari.
    Allora qui sorge spontaneo un pesante e legittimo dubbio: se tutto ciò non è una truffa in stretto senso giuridico, in senso pratico il continuo stravolgimento del volere dei cittadini (sempre quando si raggiunge il quorun) come dobbiamo definirlo?
    Inciucio istituzionale?
    Non dobbiamo confondere una consultazione popolare (referendum) con una legge applicativa dello Stato e qui, in Italia, tra i due momenti istituzionali permane un oceano vasto e burrascoso, non certo per volontà dei cittadini-sudditi di questa vergognosa Casta politica.
    Saluti
    Luciano Bubbola

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  6. Io sono andato a votare e lo rifarei, il voto è un mio diritto sacrosanto e non mi farò mai sfuggire l'occasione per palesare il mio volere. Sono chiaramente dell'idea che andrebbe tolto il quorum, chi va a votare decide, chi non va vuol dire che non ha interesse. E se le persone non si interessano alle vicende della politica, forse è giusto che si meriti una politica così discutibile.

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  7. Il sacrosanto diritto di voto, fino a qualche tempo fa, era anche un dovere (sanzionato ai dipendenti pubblici con richiami del Prefetto in caso di non voto: ecco spiegate le percentuali 'bulgare', in Italia, negli anni 80); ora il voto è semplicemente ( e per fortuna) un semplice diritto, che ognuno liberamente può esercitare o meno.
    Le persone che non votano non sono automaticamente indifferenti 'in toto' alla politica (tale asserzione rischia di essere una deduzione eccessivamente semplicistica!); più probabilmente sono persone che per vari e legittimi motivi rifiutano un sistema di voto 'chiuso' e predefinito da segreterie di partito, dove viene a mancare una reale libertà di scelta.
    La questione referendum non è solo la questione quorum, riguarda un più complesso problema di credibilità da parte dei promotori e dei loro relativi mentori politici (capaci il giorno dopo di affossare e di cassare le scelte non gradite dei cittadini con pretestuose modifiche legislative).
    Ridurre tutto a semplice impegno partecipativo e/o disinteresse qualunquistico risulta parziale e superficiale; a tal riguardo invito gli interessati a leggere l'editoriale di Serge Halimi 'Simulacro europeo' su 'Le Monde diplomatique/il manifesto' n.6, anno XVI, giugno 2009, relativo all'alta astensione dei cittadini europei nelle ultime elezioni.
    Saluti
    Luciano Bubbola

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  8. Il nostro "buon Maroni" ha detto che cambierà il metodo dei referendum per fare in modo che non accadono più simili cose...bene, non farà altro che innalzare il numero delle firme per richiedere un referendum magari portandole ad un milione e mezzo...e così questo strumento democratico sarà sempre più difficile richiederlo.
    Io sono andato a votare. Sono anche io per l'abolizione del quorum.
    Ma di Segni non mi fido, e non mi piace l'uso del referendum per tematiche non sentite e non capite dalle persone. Per me la legge elettorale poteva e doveva essere discussa e cambiata in parlamento, altrimenti che ci stanno a fare?!?!?
    I referendum sono utili per temi semplici e sentiti.
    L'80% della popolazione non sa neppure cosa significa il termine abrogazione...

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  9. No i cittadini sanno coda vuol dire 'abrogare' altrimenti si ricade nei soliti giudizi superfiacili verso gli astensionisti:
    1) sono qualunquisti e menefreghisti;
    2) sono incapaci d'intendere e di volre.
    Perché non aggiungere anche una terza possibilità?
    3) sono stanchi di questi 'inciuci istituzionali'.
    Saluti
    Luciano Bubbola

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  10. Ritirarsi sull'Aventino non serve assolutamente a nulla...anzi è controproducente.
    Detto questo a Nicola dico di non farsi illusioni perché questa classe politica non cambierà mai una legge elettorale che gli consente di decidere a tavolino chi far sedere in parlamento e chi no. Se le persone che sono in Camera e Senato ci sono per volere dei capi di partito danno a loro appoggio incondizionato altrimenti finiranno fuori dal giro. Il cosidetto "porcellum" fa comodo sia a destra che a sinistra, (con la differenza che la destra ha avuto la sfacciataggine di concepire una simile aberrazinoe) gli unici che ci rimettono sono gli elettori, che hanno perso la loro rappresentanza...e bè, l'Italia.

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  11. io non ho detto che gli astensionisti non sanno cosa significa il termine abrogare. ho scritto che l'80% della popolazione non sa cosa significa questo termine. Magari anche quelli che vanno ai vari referendum e mettono la crocetta dove il loro partito ha detto loro di metterla, notizia che hanno sentito il giorno prima al tg.
    Le persone sono più terra terra di quanto si pensi. Ovvio che se ogni giorno si parla con "illuminati" dei salotti romani o di altre città questo non lo si percepisce e si finisce per avere un'altra percezione della realtà. Sbagliata!

    A Marco, nulla è per sempre. Il porcellum era stato cresto per far si che chi governasse non fosse mai riuscito a farlo. Avevano i vari sondaggi e si sapeva che la sx si presentava con un calderone e si sapeva che per la legge dell'alternanza non avrebbe vinto il berluska.
    Rimetteranno magari le preferenze. Cmq per candidarsi bisogna iscriversi ad un partito e fare delle lotte interne. Avere la presunzione di voler cambiare le cose stando a casa è "ritirarsi sull'aventino".
    Chi ha perso le speranze non ha futuro e anzi è controproducente.

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  12. E più dell' 80% della popolazione non sa cosa significa COOPTAZIONE politica, ma ne vede i risultati quotidiani e bipartisan; poi, giustamente, non va a votare dovendosi 'turare il naso'... a volte si deve pur respirare aria pulita!
    Saluti da chi non crede più in questa Casta e non per questo è senza speranza (o dobbiamo mangiare, sempre e solo, quest'unica minestra riscaldata?)
    Luciano Bubbola

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  13. Anche io sono assolutamente contrario a questa casta, sia chiaro!
    Ma io dico solo che per contrastarla l'unico metodo è quello di cercare di cambiare dall'interno. Dall'esterno non si riesce a fare nulla. Le rivoluzioni sono affascinanti solo per chi è lontano dalla realtà. A farle sarebbero i soliti 3/4. Gli altri starebbero comodi davanti la tv...
    Quindi secondo me bisogna informarsi e impegnarsi, almeno si ha la coscienza a posto...
    Se si parla con la gente sembra che ognuno abbia la verità assoluta e magari poi si scopre che si informano solo nel periodo delle varie elezioni e magari sono anche indottrinati dal personaggio di turno che li farcisce di dati e info che loro non andranno mai ad approfondire.
    Bisogna essere sempre ottimisti ma forse quello che abbiamo ce lo meritiamo...

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  14. Nicola come mai allora la legge elettorale porcellum non è stato eliminata dal governo Prodi sebbene fosse nel loro programma elettorale? Quel programma era pur stato firmato e condiviso da tutti i vari partiti della coalizione.. Inoltre faccio notare che non ho scritto che "sarà per sempre" ma che "questa classe politica" non cambierà mai la legge elettorale, che è ben diverso. Riguardo alla presunzione di cambiare le cose stando a casa non mi sento chiamato in causa, ma ti faccio notare come ad esempio un Beppe Grillo movimenti grandi masse di persone nonostante non sia entrato in nessuna logica di partito o "lotte interne".

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  15. Parole sante, Marco... Parole sante!
    Mi associo totalmente e, soprattutto, laicamente.
    Luciano bubbola

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  16. premetto che sostengo Beppe Grillo non solo leggendo il suo blog e che avevo proposto, invano, circa un anno fa di fare una lista civica a 5 stelle. Ma ci volevano minimo 11 persone e non ti dico quante si sono fatte sentire...
    Anche secondo me questa classe politica non cambierà di molto la legge elettorale. Il governo Prodi non sarebbe mai riuscito comunque a cambiare la legge elettorale perchè grazie alla risicatissima vittoria e grazie al porcellum non avrebbe mai avuto una maggioranza per fare ciò...ricordo che in quel calderone c'erano personaggi veramente squallidi come un Mastella che, per protagonismo e anche per altre cosine, avrebbe fatto ed ha fatto qualsiasi cosa...
    Io sostenendo Grillo ho provato a fare quello che lui suggeriva ma nel nostro Comune non sono riuscito neppure a creare la lista...quindi ho rivisto i miei obiettivi e sono giunto alla conclusione che per cambiare qualcosa bisogna cercare di scalzare certi vecchi personaggi.
    Non ho mai creduto però che una società civile riuscisse ad andare avanti senza partiti. Io non sono contro la politica ma sono per una nuova politica, ovviamente migliore di questa.
    Ma per fare ciò ripeto che non bisogna starsene a casa...e bisogna mettere in gioco le nostre belle facce...

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  17. Immagino, senza esperienza e una base di consensi non è semplice l'avventura di una lista autonoma. Nemmeno io sono contrario alla politica come concetto generale ma talvolta ho dei dubbi sul recepimento di alcuni principi a livello locale.
    In ogni caso ho dato disponibilità per alcune commissioni e immagino l'abbia fatto anche tu, quindi stiamo a vedere.

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