mercoledì 25 novembre 2009

Polcenigo differenziata



Spinto dalla discussione intrapresa nel blog “Polcenigo partecipata?”, pongo nel nostro caro e ormai amato Blog la questione rifiuti. Parlando di rifiuti si deve parlare sia della realtà locale che della realtà nazionale, europea ed internazionale. I rifiuti oggi come oggi sono un problema. Che siano rifiuti di destra o di sinistra, ci si pone sempre il problema di dove metterli se non si vuole trovarsi a condividere il letto, oltre che con la moglie, anche con la “monnezza”. La passata Amministrazione comunale ha deciso di cambiare il sistema di smaltimento dei rifiuti, introducendo un metodo contestato ma rivoluzionario per avere una maggiore incidenza del nostro Comune al progetto della raccolta differenziata. Il sistema introdotto ha cambiato significativamente anche il nostro stile di vita (basti pensare che ci ritroviamo due bei bidoni colorati in più in casa), e le nostre abitudini quotidiane. La scommessa che la passata Amministrazione ha voluto porre reale, è che anche a Polcenigo è possibile riciclare o, per meglio dire, differenziare i rifiuti. Sulla questione che questa scelta sia stata giusta o sbagliata si aprono due fronti:

- Gli amanti dell’ecologia sostengono che queste misure hanno portato a un aumento della percentuale del riciclato sul totale dei rifiuti prodotti. Come dimostrano i dati forniti annualmente dalla società che gestisce lo smaltimento rifiuti nel nostro Comune, e cioè Ambiente e Servizi, la raccolta differenziata si è attestata al 64,98% nell’anno 2008. Questa percentuale è di gran lunga maggiore rispetto a quella del precedente gestore, e ci fa ben sperare per il futuro. Questo risultato, e io valuto i dati e non le possibilità, dimostra che almeno sotto il profilo ambientale, la raccolta differenziata porta a porta ha portato migliorie.
- Gli attenti alle spese comunali. Più di qualcuno mi ha fatto notare l’aumento spropositato dei costi per lo smaltimento dei rifiuti da quando il Comune ha cambiato gestore del servizio. Ovviamente questo fa molto pensare. Se produciamo meno rifiuti non riciclabili dovremmo pagare meno visto che questi ultimi vanno in quantità minore in discarica. La questione è molto delicata e dovrebbe essere affrontata al più presto, prima di creare imbarazzi strani. I dati dell’aumento non li cito pubblicamente in quanto non mi sembra giusto mettere ai quattro venti cifre varie che rappresentano i Nostri soldi. Ma potrei anche cambiare idea in futuro.

Rifiiuti=Soldi. Soldi=Profitti. Se la matematica non è un opinione da queste due formule se ne può dedurre una terza, molto più bella (per noi) ma molto complicata da capire (sempre per noi):


Rifiuti=Profitti


Il futuro sarà saper sfruttare questi rifiuti e trasformali da problema a risorsa. Per ora i profitti li hanno le società di gestione del servizio di smaltimento rifiuti. Bisogna che i Comuni sfruttino le opportunità che l’evoluzione scientifica ci mette a disposizione. Molti comuni hanno un notevole risparmio su servizi pubblici grazie alla gestione e alla trasformazione in energia dei rifiuti. Non dico che Polcenigo debba diventare di colpo un paese a rifiuti zero, ma i buoni esempi ci sono per tutti. Nell'attesa di un futuro senza rifiuti auguro a tutti una Buona raccolta differenziata.
Luca V.

14 commenti:

  1. Almeno sull'aria non possono ancora ricavar profitto come, invece, dall'acqua e dai rifiuti, ma per quanto ancora?
    Bel post: bravo Luca!

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  2. L'odio rivolto al profitto è un'eredità culturale. Deriva da due filoni: il pauperismo di matrice cattolica e dal pensiero socialista - sia utopista che scientifico. Personalmente non penso che il profitto sia in sé un male, anzi le logiche di mercato che generano equilibrio tra domanda e offerta, sono le uniche "armi" per gestire la scarsità di risorse. La riprova è che l'acqua, che sappiamo essere un bene prezioso è oggi sprecata. Molto spesso le fredde logiche economiche hanno in se stesse una neutralità morale che gli uomini, peccatori, corruttibili e governati dalle pulsioni, non possono avere e mai potranno avere.
    Il mito dell'uomo nuovo è un pio desiderio.

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  3. I sogni son desideri...Io credo ancora nei sogni.
    Questo mi basta per stimolarmi ogni giorno a lottare per realizzare questi sogni!
    Penso di non essere l'unico...

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  4. (scusate vado un attimo fuori tema)

    beh...l'odio a profitti fatti in certi modi penso non derivi nè da una matrice cattolica nè da una matrice socialista, bensì dal sano intelletto...
    Chi dice che esiste ancora l'odio del profitto a prescindere, vive ancora con lo spettro del comunismo e, in alcuni casi, vince o ha vinto facendo leva su questo "spauracchio"...

    L'avevo già scritto in un post precedente e lo ripeto: "questa crisi ha fatto emergere una chicca economica: quando una società fa un profitto, quel profitto è privato; quando la società è con le pezze al culo le perdite sono della collettività!!! fenomenale!!!"...
    si, pagherà delle tasse su quel profitto, ma le perdite sono al 100% a carico della collettività...

    Questo è un capitalismo marcio e io non sono per nulla d'accordo nell'affidare il bene acqua a società che di certo si ispirano a questa forma di capitalismo.
    Gli sprechi nella rete idrica esistono ma nessuna società privata sarà in grado di fare qualcosa, neppure alzando le tariffe odierne del 30%. E poi lo sapranno tutti che l'utilizzo dell'acqua maggiore si hanno nei settori agricolo e industriale, mentre la domanda per l'uso civile rappresenta solo il 15%.

    A Polcenigo da qualche anno la gestione dell'acqua è stata affidata ad una società pubblica. Ho sentito dire che in pochi anni il prezzo è aumentato circa del 40%...quindi? e se veniva affidata ad una società privata chi mi dice che non saliva dell'80%? da noi è aumentata così tanto perchè tempo fa aveva un costo molto inferiore rispetto ad altri Comuni della provincia. E' giusto poi affidare la gestione ad un privato che non ha investito nulla nella costruzione della rete idrica che invece è stata costruita con le tasse di tutti? La gestione deve essere fatta dal pubblico ma deve migliorare altrimenti si cambia il gestore (nella persona fisica).

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  5. Sul tema rifiuti

    Secondo me la scelta di esser passati alla raccolta differenziata è stata un'ottima cosa.
    L'unico mio disappunto è rappresentato dal fatto che magari questo passaggio/sistema poteva essere spiegato/gestito meglio. Avevo partecipato alla riunione iniziale dove si spiegava il passaggio al porta a porta e c'era stata una grande partecipazione. Mi sarebbe piaciuto che magari si fossero spiegate altre cose più nel dettaglio (come funziona il sistema, che percorso fanno i rifiuti, ecc).
    Si sa, più le persone capiscono e più si comportano meglio.
    La sera della riunione avevo capito che dopo un anno di prova si sarebbe passati ad un sistema tariffario dei rifiuti, ovvero, pago in base a quanti bidoni (gialli) lascio fuori casa. Mi sembrerebbe già un buon deterrente per cercare di produrre meno rifiuti. Purtroppo l'ignoranza della gente porta già ora a bruciare i rifiuti, a gettarli dalle auto, ecc. Le persone ignoranti sono la maggioranza ma con l'informazione possono uscire anche loro da questa malattia.

    Come scrive Sara Sanviti nell'altro blog la soluzione è quella di produrre zero rifiuti. Completamente d'accordo con lei ma purtroppo la società odierna è basata sul pil e quindi il nostro benessere aumenta anche se produciamo continuamente rifiuti, se esistono società che fanno mille confezioni, imballaggi inutili, ecc
    Se non cambiamo mai la nostra cucina, l'auto, il teefonino, la tv, pc, se non mangiamo prodotti che non c'entrano nulla con quella stagione, con quella zona, ecc la nostra società fallisce.
    I riparatori sono spariti perchè il sistema li odiava e li ha fatti sparire. E' più conveniente comprare una macchina fotografica digitale nuova piuttosto che farla riparare...ma non si pensa a quanta energia, materia prime, acqua sono necessarie per costruirne una nuova. Ma se non facessimo così il nostro sistema capitalista marcio fallirebbe.

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  6. Cerco di pensare a cosa concretamente potrebbe fare il Comune. Sara giustamente ha scritto che consumare meno e riutilizzare è la chiave per produrre meno rifiuti. La migliore raccolta differenziata la facevano i nostri nonni, tutto il biologico nella "còrt" e le cose rotte venivano riparate. Se non potevano essere riparate allora si cercava un altro utilizzo. Una pentola rotta ad esempio poteva andare benissimo come ciotola per il cane.
    La logica consumistica c'ha allontanato irrimediabilmente da questo punto di partenza. Penso che concretamente il Comune potrebbe agire sull'istruzione, ossia proponendo dei corsi pomeridiani di economia domestica ed ecologia alle scuole elementari, anzi, li chiamerei di "ecologia domestica". Istruiamo i polcenighesi di domani anziché romperci la testa con quelli oggi.. oppure se proprio vogliamo provarci, facciamo anche dei corsi serali, forse motivati da una prospettiva di risparmio, qualche polcenighese potrebbe anche interessarsi... ma personalmente punterei più sulle nuove generazioni.

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  7. a Rinnovamento, che non ha trovato ancora motivo di intervenire su questo blog, fornisco una seconda buona idea sul come trattare il tema dei rifiuti.
    Qua ad Auckland molte cassette della posta (quasi tutte in realtà) hanno la scritta NO CIRCULARS in bella evidenza. Questo significa niente pubblicità o simili, grazie. Il Comune di Auckland assicura il rispetto di questa semplice richiesta facendo pagare un'ammenda a chi viene trovato in contravvenzione.
    Il servizio al cittadino, oltre ad essere cosa gradita, risparmia un bel po' di carta straccia e quindi di rifiuti.

    Ricapitolando la mia "Breve lista di consigli pratici per gli amministratori di un piccolo Comune di 3mila abitanti per fare qualcosa che non sia solo criticare Ambiente&Servizi":
    1-istruire i giovani consumatori sulle gioie e dolori del vivere durante l'era dei consumi.
    2-multare le cartacce che infestano le nostre cassette della posta.

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  8. Ottima l'iniziativa presa nell'emisfero meridionale del pianeta...Dovremmo implementarla anche noi. Proporrei di creare un'iniziativa volta a diminiuire/eliminare la pubblicità nelle buche delle lettere. Se la nostra iniziativa porterà i cittadini a non volere più volantini tra la posta, il Comune potrebbe mettere in atto una normativa ad hoc sull'argomento ma dobbiamo essere noi cittadini (innanzitutto come componenti di una familia) a puntare i piedi su questa tematica. Basterebbe solo un cartello o un adesivo da attaccare alla buca delle lettere.
    Pensate, ci sarebbe meno lavoro anche per i portalettere e meno carta che arriva a Polcenigo. Ci guadagniamo tutti e diamo anche noi un buon esempio concreto.

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  9. Anche per me iniziando dai piccoli si potrà cambiare qualcosa...sarebbe bello introdurre corsi di educazione ambientale, "educazione domestica" e magari anche educazione civica (se non c'è già).

    Per i rifiuti sarebbe bello sapere qualcosa di più. Magari organizzando gite per le scuole nelle industrie che trattano i rifiuti, che riciclano le varie materie prime, nelle discariche, impianti di compostaggio, ecc.

    E magari organizzare anche qualcosa per i più grandi...

    La pubblicità è fastidiosa e dannosa. Una precisazione però, non viene effettuata dai postini ma dai tipi in bicicletta (neri o arabi, ma anche io l'avevo fatta per 2 settimane anni fa...).

    Alcune domande: in Comune si usa già carta riciclata? per le comunicazioni si mandano email o si usa ancora il vecchio piccione con la sua letterina di carta? viene incentivato il commercio di prodotti sfusi o alla spina? viene fatta una lotta alle buste di plastica aderendo all'iniziativa porta la sporta? si fa qualcosa per migliorare la raccolta differenziata? si sa che più la separazione è accurata e più il prodotto riciclato è di qualità migliore.
    si è passati al sistema tariffario dei rifiuti?

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  10. SARA SANVITI ha detto...
    Mia madre si è diplomata in economia domestica all'istituto tecnico femminile e fin da quando ero piccola le ho visto fare la raccolta differenziata, anche se poi era costretta a rimettere tutto insieme nell'unico bidone grigio. A casa non buttavamo mai via niente e avevamo delle scatole che ci permettevano di fare miracoli, perché quando ci serviva una cosa particolare, fatta in un certo modo e utile ad un certo scopo, sapevamo che sicuramente l'avremmo trovata dentro a una di quelle scatole. Qualche volta andavo a raccogliere oggetti uguali e cercavo di costruirci dei giochi. Da piccola adoravo tutto quello che era imperfetto. La mia vista si posava sempre sui difetti delle cose e la mia fantasia da lì partiva e volava lontano. Esattamente come oggi non sopporto tutte quelle linee così dritte e quegli spigoli senza soluzione, tutte quelle superfici così lisce. Non riesco a trovare più, in esse, un luogo per appartarmi (con lo sguardo) e fantasticare.
    Tutto questo era per dire che mia mamma ha studiato l'ecologia domestica (perché ha studiato anche la gestione dei rifiuti come materia di scuola) e questo accadeva poco meno di 60 anni fa.
    A NCL RST faccio una piccola correzione: le reti idriche sono e restano pubbliche, anche con l'ultima legge (DL n. 135/2009, art. 15).
    Sono comunque contenta di aver stimolato questa discussione. Tuttavia, voglio cogliere questa occasione per ricordarvi che ho un blog, "ingegneria oggi" (http://ingegneriasanitaria.blogspot.com/), nel quale mi sforzo di condividere, con chi se la sente di partecipare, l'informazione riguardante le leggi in vigore.
    Va bene discutere sugli argomenti, ma sarebbe opportuno, mio avviso, proprio per non sprecare energie, sapere prima cosa prevedono le leggi in proposito e quindi conoscere il terreno su cui si discute.
    Mi impegno quindi, entro il fine settimana, a pubblicare alcuni chiarimenti in merito alla gestione dei servizi idrici e dei rifiuti.
    Sara Sanviti

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  11. si si avevo scritto che era solo la gestione dell'acqua ad essere affidata al privato ma che, a mio avviso, non sarebbe stato giusto anche perchè la rete idrica è stata costruita con i soldi di tutti...
    ma questo è già successo anche per altri servizi...solo che per l'acqua per me è una questione diversa.
    Ben vengano spazi dove analizzare le varie leggi.

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  12. Certo che questa Sara, non contenta di essere stata 'trombata' alle ultime elezioni, continua a farsi propaganda anche qui a Polcenigo con favole personali e con correzioni non richieste... ma questi politicanti non hanno nulla di meglio da fare che elargirci i loro triti 'predicozzi' quotidiani?

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  13. Non bisogna vedere sempre l'impegno per l'ambiente come un impegno politico. Piuttosto va dato merito ai risultati che si ottengono con i gesti che chiunque di noi fa. L'ambiente non è politica (infatti il PIL non tiene conto minimamente di questo aspetto. Uno può infatti disboscare tutti i boschi del proprio Paese e vendendo il legno far aumentare il PIL mentre le prospettive ambientali e le lotte per l'ambiente non contribuiscono affatto.) ma è qualcosa che è dentro ognuno di noi, chi più chi meno. Basta parlare di politica...parliamo di progetti e fatti concreti!

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  14. ... appunto... parliamo e soprattutto facciamo qualcosa di concreto, senza farci troppa 'promozione' elettorale fuori-tempo...

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